Qatar 2022: le favorite per la vittoria finale

Qatar 2022

(Photo by FRANCK FIFE/AFP via Getty Images)

Manca ancora poco al grande appuntamento del 2022, atteso da miliardi di persone in tutto il pianeta: il Mondiale. Un evento che anche in questa circostanza, al pari di quanto avvenuto nel 2018, non vedrà presente la Nazionale Azzurra, nonostante la vittoria dell’Europeo avesse illuso che il peggio fosse ormai alle spalle. Ed invece, purtroppo, siamo precipitati nuovamente nel baratro: dopo la vittoria del 2006, l’Italia non hai superato il primo turno di un Mondiale, vincendo un solo match ad una fase finale (quello d’esordio in Brasile, nel 2014, contro gli inglesi).

L’assenza degli Azzurri, che a noi tutti pesa come un macigno, verrà compensata dalla presenza di tutte le altre migliori nazionali del panorama calcistico. E, Haaland a parte, di tutte le stelle di prima grandezza del firmamento calcistico internazionale. Un’autentica “indigestione” di calcio attende tutti gli amanti della Dea Eupalla, che nel corso della fase a gironi potranno godersi ben 4 partite al giorno, dalle 11 di mattina sino alle 22 (orario in cui terminerà l’ultima gara).

Qatar 2022, mondiale atipico: cosa dicono i bookmakers?

La febbre sale, la voglia di vivere un Mondiale atipico, dato che per la prima volta si disputerà nel bel mezzo della stagione agonistica europea, è spasmodica. Ed è davvero difficile, a maggior ragione in questa circostanza, indovinare quale sarà la squadra che il 18 dicembre, una settimana esatta prima di Natale, alzerà al cielo la Coppa del Mondo. Il livello medio delle squadre, da almeno quindici anni a questa parte, si è notevolmente alzato ed esistono poche squadre materasso.

E ovvio, tuttavia, che ai nastri di partenza si può comunque stilare una griglia delle favorite alla vittoria finale, avvalendosi della consulenza dei migliori bookmakers presenti nel nostro territorio, gli stessi in grado di offrire servizi di intrattenimento a 360° che spaziano dal mondo dello sport sino a quello delle app di casino con soldi veri. Confrontando le varie quote proposte, si evince che la grande favorita sia il Brasile.

Brasile, organizzazione e talento: dopo vent’anni è tornato il momento della Seleçao?

Tite
(Foto by Getty Images)

La squadra di Tite si presenta alla massima manifestazione continentale con una squadra ben organizzata, per certi versi con un’impostazione tattica più europea che sudamericana. Un elemento, quest’ultimo, che non stupisce per quanto visto nel Brasileirao o nelle coppe continentali sudamericane, dove la tattica è divenuta predominante anche nelle squadre brasiliane, che non casualmente dominano in Libertadores da svariati anni. E Tite, col suo Corinthians della prima metà dello scorso decennio, è stato una sorta di “precursore”, dimostrando che organizzazione e talento possono coesistere.

Francia, bella da morire ma poco armonica: compito non semplice per Deschamps

Alle spalle del Brasile, invece, troviamo la Francia, campione del mondo in carica, la squadra con la maggior qualità tecnica del torneo, ma che non ha mai esibito un gioco convincente neppure quando, quattro anni fa, è riuscita a vincere il Mondiale. Il clima attorno alla squadra di Deschamps, oltretutto, non è certo dei migliori. E, nonostante un girone sulla carta estremamente abbordabile, alcuni esperti sostengono che la mancanza di coesione all’interno del gruppo potrebbe limitare il cammino dei Galletti. Ma la qualità dei transalpini, lo ribadiamo, non è presente in nessun’altra rappresentativa.

Argentina, l’ultima chance per Leo di vincere un Mondiale

La terza grande favorita per la vittoria finale è l’Argentina. Sarà l’ultimo Mondiale di Messi, un calciatore che merita di stare “nell’olimpo degli dei” di questo sport. E la cui grandezza, come avvenuto con altri illustri predecessori, verrà compresa appieno solo una volta che Lionel, purtroppo, appenderà le scarpette al chiodo. Con l’avvento di Scaloni la squadra, finalmente totalmente imperniata attorno al talento della Pulce, ha fatto gruppo, ottenendo risultati importanti: la vittoria della Copa America al Maracanà, contro i padroni di casa verdeoro, non è stata certo casuale.

La sfrontatezza ed il talento delle Furie Rosse di Luis Enrique

Il ruolo di “quarta favorita” per la vittoria finale, invece, spetta alla Spagna di Luis Enrique, compagine estremamente complessa da dover affrontare per qualunque selezione. Ed il talento alle Furie Rosse, specie nella zona nevralgica del centrocampo (vero artefice dei successi della grande nazionale di Aragones, prima, e Del Bosque), non manca di certo. L’ex allenatore della Roma, che nella Capitale più d’uno rimpiange, si è dimostrato anche un abile stratega: partire col ruolo di outsider, seppur di lusso, potrebbe togliere pressione ai giovani spagnoli.

Three Lions in Qatar in un clima rovente: è finita la luna di miele tra Southgate e la stampa inglese

Le altre due grandi favorite per la vittoria finale sono Inghilterra e Germania. I three lions, però, arrivano al Mondiale in condizioni ambientali non ottimali, con Southgate, reduce da una Nations League piuttosto deludente (utilizzata, ad onor del vero, per effettuare “esperimenti” proprio in vista di Qatar 2022), sulla graticola: dopo aver riportato, a distanza di 28 anni, l’Inghilterra tra le prime quattro del mondo, e aver ottenuto il secondo posto ad Euro ‘20 (miglior risultato della nazionale inglese nella massima manifestazione continentale), la luna di miele tra l’ex difensore del Boro e i mass media inglesi è terminata.

Mannschaft a fari spenti, ma con una qualità e talento superbi dalla metà campo in avanti

Attenzione, poi, alla Germania, che alcuni bookmakers offrono a quote davvero stuzzicanti, squadra che sotto la guida di Flick ha ritrovato freschezza, grande capacità realizzativa e un’unione di intenti che, nell’ultima parte della gestione Low, erano un po’ venuti meno. La difesa non pare irreprensibile, ma dalla metà campo in avanti, come abbiamo potuto constatare noi italiani in Nations League, dispongono di talento e qualità da vendere. E come dice il buon Lineker, con una frase diventata antologia, “il calcio è un gioco semplice: ventidue uomini che rincorrono il pallone per 90 minuti e alla fine vince la Germania”. Spesso, oltretutto, quando meno te l’aspetti…