Rapinoe: “La disparità salariale esiste. Pagate meno ogni volta che giochiamo”

Convocate Mondiale Femminile

(Copyright: Getty Images)

La star della nazionale di calcio femminile degli Stati Uniti Megan Rapinoe ha incontrato il presidente Joe Biden e la first lady Jill Biden in occasione della Giornata della parità salariale (Equal Pay Day). La calciatrice ha commentato questo enorme problema che riguarda tutto quanto lo sport femminile, specialmente calcio e pallacanestro per quanto concerne gli Stati Uniti.

Il potenziale dello sport femminile

“Con la mancanza di investimenti adeguati, non conosciamo il reale potenziale dello sport femminile. Quello che sappiamo è quanto lo sport femminile abbia avuto successo di fronte alla discriminazione, a fronte di una mancanza di investimenti a tutti i livelli rispetto agli uomini”.

Megan Rapinoe e la disparità salariale esiste

“Sono qui oggi perché so in prima persona che la disparità salariale esiste. La nazionale femminile ha vinto quattro campionati di Coppa del mondo e quattro medaglie d’oro olimpiche per conto del nostro paese. Abbiamo riempito gli stadi, battuto record di visualizzazioni e record di maglie vendute. Eppure, nonostante tutto questo, siamo ancora pagate meno degli uomini, per ogni trofeo, ogni vittoria, ogni pareggio, ogni volta che giochiamo. E se questo succede a noi, a me, che sono sotto le luci della ribalta accade ancora di più a chi è più emarginata. E non dobbiamo aspettare. Non dobbiamo continuare ad essere pazienti. Possiamo cambiare la situazione oggi. In questo momento. Dobbiamo solo volerlo”.

“La U.S Soccer Federation continua a fare pressioni contro i nostri sforzi e gli sforzi di miliardi di persone emarginate a causa del loro genere negli Stati Uniti”.

La testimonianza di Megan Rapinoe arriva dopo la legislazione introdotta dai rappresentanti degli Stati Uniti Doris Matsui e Rosa DeLauro ad inizio marzo che mira a “garantire che l’USWNT (la Nazionale di calcio femminile degli Stati Uniti d’America) vincitori della Coppa del Mondo ricevano salari giusti ed equi rispetto alla squadra maschile degli Stati Uniti“.