Rayo Vallecano, i Bukaneros “disinfettano” Vallecas

I tifosi del Rayo Vallecano

Credit: Profilo Twitter Bukaneros

Separare in maniera netta il calcio dalla politica è un’intenzione, per quanto comprensibile, ingenua e difficilmente realizzabile. La politica, che piaccia o meno, è in ogni atto sociale che compiamo, compreso quello di tifare. Che poi, per sua natura, è uno dei più partigiano degli atti, quello che ci fa stare da una parte della barricata e in contrapposizione con l’altra. E difficilmente è solo calcio. Lo sanno bene, o almeno dovrebbero, dalle parti di Vallecas, il quartiere di Madrid che dà anche il nome allo stadio casa del Rayo Vallecano. Vallecas è un quartiere popolare, dall’anima proletaria ed operaia, e i tifosi del Rayo, questi stessi valori, li incarnano da sempre.

Tifoseria colorata, inclusiva, apertamente antifascista, quella del Rayo Vallecano, rappresentata dalla sua frangia più combattiva, i Bikaneros. Che oggi hanno messo in scena una protesta attesa ma comunque clamorosa. Dopo la visita – decisamente poco gradita – dei due leader dell’estrema destra spagnola, Santiago Abascal e Rocío Monasterio, di Vox, hanno pensato bene di “sterilizzare”, non solo simbolicamente, lo stadio di Vallecas.

Muniti di tute, mascherine e spazzoloni, hanno ripulito il recinto dello stadio, “infettato” dalla presenza dei due politici, invitati dal presidente Raúl Martín Presa ad assistere al match tra Rayo Vallecano e Albacete. Un invito che ha lasciato tra il basito e il perplesso la tifoseria rayista, specie al culmine della campagna elettorale per le elezioni della Comunidad di Madrid. Il motto, per i 300 tifosi accorsi a Vallecas, è stato: “Disinfettiamo il nostro stadio dal fascismo”. Mentre una serie di manifesti comparsi nelm quartiere recitava: “Per il nostro Rayo rivoluzionario, tutti i fascisti fuori dal mio quartiere”.

Il manifesto dei tifosi del Rayo Vallecano contro Vox
Il manifesto dei tifosi del Rayo Vallecano contro Vox. Credit: Profilo Twitter Bukaneros

La politica, che piaccia o meno, negli stadi c’è e, presumibilmente, ci sarà sempre. E quella dei tifosi del Rayo Vallecano – postilla del tutto personale – ne è storicamente una delle espressioni più positive, popolari e aperte. Pur nella sua intransigenza, che un anno fa portò alla violenta protesta contro Roman Zozulia nella partita, guarda caso, contro l’Albacete. Il giocatore ucraino nel 2017 giocava proprio nel Rayo Vallecano. Almeno fino a quando le sue posizioni politiche, vicine all’estrema destra ucraina, hanno convinto la dirigenza a cederlo all’Albaceta. Su “spinta” della tifoseria, la stessa che, due giorni fa, si è sentita tradita dal proprio presidente.