Real Madrid, i pro ed i contro dell’addio di Sergio Ramos

Con Carlo Ancelotti si pensava che Sergio Ramos potesse continuare a giocare, almeno per una stagione. Invece il prossimo primo luglio assisteremo alla separazione del Real Madrid da una delle sue icone che hanno fatto la storia dei “bianchi di Spagna”, dando un grande contributo soprattutto alla conquista della “dècima” con quel goal a 20 secondi dalla fine che ha dato il là alla clamorosa vittoria “Blanca”. Il Real, dopo l’addio di Cristiano Ronaldo, si trova a dover fare i conti con un altro addio eccellente, ma quali sono i pro ed i contro di una simile separazione?

I PRO

L’addio della bandiera spagnola permetterà agli altri di crescere e di diventare, perchè no, i nuovi leader del nuovo Real Madrid di Ancelotti. Giocatore come Militao e Nacho, già potenzialmente dei grandi difensori, oppure Varane che può assumere un ruolo importante nel club come lo esercita già nella Nazionale. Vista anche la situazione economica in tempi di Covid, liberarsi di un ingaggio pesante può essere salutare. Altri senatori sicuramente prenderanno il suo posto come ad esempio Marcelo, Kross, Casemiro o Modric. Tutti giocatori che hanno “studiato” come essere leader guardando Sergio Ramos.

I CONTRO

Nessuno conosce meglio di Ramos tutti i segreti del Real Madrid, tutti gli angoli del centro di Valdebebas. Nessun altro giocatore ha il carisma dello spagnolo e sa essere una guida come l’ex bandiera spagnola. Senza Ramos, il Real Madrid perde un serbatoio di goal importante. Si parla di 101 goal in 16 stagioni, come riporta il quotidiano sportivo “Marca”, con l’abilità di calciare ottimamente i calci di rigore, senza contare che con lui in campo i giocatori avevano la percezione che tutto fosse possibile e gli avversari entravano con un certo timore reverenziale.

Se il Real Madrid ha fatto bene a separarsi da un’istituzione del genere, lo sapremo con certezza nei prossimi mesi. Davvero non c’era modo di trattenerlo?