Real Madrid, Perez: “Superlega ancora viva. Su Mbappè tanta pressione”

Perez superlega

(Photo by Handout/Laureus via Getty Images)

Il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, ha parlato ai microfoni di “El Chiringuito” della situazione legata alla Superlega e non solo. Dalla vittoria della Champions League alla contorta situazione Mbappè: ecco le parole del numero uno dei Blancos riportate da Goal.com.

Le parole di Perez: dalla Superlega a Mbappè

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(Photo by JAVIER SORIANO/AFP via Getty Images)

Su Ancelotti e la vittoria della Champions League

E’ una Champions League che ci ricorderemo per tutta la vita. Non si vince sempre, ma negli ultimi anni lo abbiamo fatto molto. Dagli ottavi di finale in poi abbiamo disputato tre partite magiche al ‘Bernabeu’. Per vincere servivano una serie di condizioni che sono state soddisfatte: come dice Ancelotti, i giocatori sono anche tifosi della squadra, e questo si vede in campo. Ci ho sempre creduto: come potevamo non cercare la rimonta contro il PSG a 20 minuti dalla fine?”.

Sull’acquisto di Tchouameni

“Mbappé ha chiesto a Tchouameni se voleva seguirlo al PSG, lui gli ha risposto che voleva il Real. Sulle sue tracce, per quanto ne so, c’erano anche PSG e Liverpool”.

Perez sulla Superlega

Certo, la Superlega è ancora viva. A breve ci sarà un’udienza al Tribunale del Lussemburgo, riteniamo di avere il diritto di organizzare gare tra di noi. Se temevo che il Real venisse escluso dalla Champions? No, all’inizio dicevano tutti questo… Ma no”.

Sull’affare Mbappè

“Mbappé non mi ha tradito, ci ha trasmesso tutta la sua voglia di giocare con noi. Questo era il suo sogno, come ci aveva comunicato: ad agosto non lo hanno lasciato andare, il PSG ha rifiutato la nostra offerta. Abbiamo atteso un anno ma, 15 giorni prima del ‘sì’ definitivo, si è bloccato per via di pressioni politiche ed economiche, abbiamo notato il suo cambiamento. Ho visto un Mbappé che non era quello che volevo portare al Real, sembrava che il suo sogno non esistesse più. Lo ha chiamato anche Macron, su di lui c’era tanta pressione. Come diceva Di Stefano, nessuno è più grande del club. Questo è uno dei valori che non vogliamo cambiare. Per Mbappé provo ancora affetto. Le madri vogliono che i figli realizzino i loro sogni: in questo caso, però, a fare la differenza è stata la pressione politica di due stati, difficile da sostenere a 23 anni. Per legge non avremmo mai potuto sottoscrivere un pre-contratto con lui”.