Reggina, deferimento e rischio penalizzazione per i calabresi

Reggina deferimento

(Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

Un 2023 non da incorniciare per la Reggina che, oltre al crollo in campo, ha visto arrivare anche il deferimento per alcuni pagamenti mancanti. Una situazione che si trascina da qualche mese e che riguarda gli strascichi della precedente proprietà. Nell’estate scorsa, infatti, il club calabrese si era salvato dal fallimento grazie a Felice Saladini il quale, poi, si era impegnato a ristrutturare il debito accumulato. 13 milioni e sempre più creditori a richiedere il dovuto. Il tribunale competente, successivamente, aveva nominato un commissario che, però, ora può consentire solo spese ritenute funzionali alla continuità di impresa.

 

Il deferimento della Reggina e i possibili rischi

Già a dicembre gli amaranto erano andati vicini alla penalizzazione, ma gli stipendi vennero regolarmente pagati. Il problema, però, sorge rispetto ai contributi previdenziali e alle ritenute IRPEF. Per questi, infatti, è arrivato il diniego per due volte dal parte del tribunale. Una situazione particolare, perchè questo causa automaticamente la violazione delle NOIF con accertamento della Covisoc e con conseguente deferimento arrivato oggi dopo la scadenza del termine previsto il 16 febbraio. Il rischio principale a livello sportivo è una penalizzazione che potrebbe raggiungere i 4 punti. Considerando il crollo verticale della Reggina, passata dalla lotta per la promozione diretta alla difesa della zona playoff, per Inzaghi e squadra sarebbe una mazzata. Senza questi punti, infatti, gli amaranto sarebbero a 38 all’undicesimo posto.