Ricciardi: “Il calcio andrebbe subito fermato in alcune aree”

Ricciardi

(Photo by SERGEI SUPINSKY/AFP via Getty Images)

Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Speranza è intervenuto durante la trasmissione Tiki Taka a proposito del particolare momento che sta vivendo il calcio a causa della pandemia.

“Il protocollo va sicuramente riscritto. Era stato fatto a maggio in una fase dell’epidemia calante e che si riferiva alla conclusione del campionato, non alla gestione ordina del campionato in una fase di recrudescenza del virus. Ora è anche peggio di maggio perché ci approssimiamo all’inverno e la situazione non è più localizzata come nella prima fase“. 

Ricciardi è anche intervenuto a proposito della questione di Juve-Napoli, dell’ASL del capoluogo campano e della vittoria a tavolino bianconera: “Io sto dalla parte dell’Asl che ha applicato i protocolli per non far diffondere il virus”.

“Il calcio in Italia rappresenta molto di più  che un semplice sport. Ma questo non deve andare a scapito della salute. Le priorità attualmente sono quelle di alimentare il Paese anche dal punto di visto produttivo con le fabbriche devono continuare a produrre.

Rischio di lockdown del pallone? Spero di no ma l’indice di contagiosità che vediamo in alcune aree del nostro Paese è preoccupante: vedi Milano, Napoli e Roma. Alcune zone del Piemonte e Liguria. Servirebbero delle chiusure mirate che scongiurerebbero uno lockdwon generalizzato. Mi spiace perché se non ci fosse stato il “liberi tutti” sarebbe stato molto più facile tutto.

“Sospensione del calcio? Sì, in alcune aree sarebbe necessario e bisognerebbe farlo subito, bastano 2-3 settimane per risollevare la situazione”