Roma, Abraham: “Ora voglio spiccare il volo in Italia”

Abraham record

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Tammy Abraham, nuovo attaccante della Roma, oggi si è presentato così in conferenza stampa. Come di consueto, Tiago Pinto ha introdotto il nuovo giocatore giallorosso, affermando: “Per chi non conosceva Tammy le prime due partite sono state importanti. Volevamo portarlo alla Roma, più che parlare del calciatore, voglio parlare della sua volontà di venire a Roma. Sono stati dieci giorni di trattativa difficile. È uscito dalla sua comfort zone per venire qui in un progetto ambizioso. Sono felice che siamo riusciti a convincerlo“.

Le parole di presentazione di Abraham alla Roma.

È poi arrivato il turno dell’attaccante che ha parlato in prima persona, dichiarando: “È stato importante parlare con Mourinho. Sono arrivato alla Roma non solo per fare gol, ma soprattutto per vincere dei trofei e speriamo di poterlo fare già da quest’anno. La Conference è un trofeo complicato, ma ci proveremo. Guardando giocare le squadre italiane ti rendi conto che sia un calcio tattico, le squadre difendono bene. Sono sempre messe bene in campo. In Premier League ci sono le grandi squadre che quando giocano contro le piccole le dominano sempre, in Italia c’è più equilibrato. Qui sono tutte buone e preparate“.

Ci tengo a precisare – continua Abraham – che non sono qui solo per Josè, la sua presenza è stata importante ma ho sempre seguito la Roma. Ho avuto il privilegio di condividere lo spogliatoio al Chelsea con Palmieri e Rudiger e soprattutto Tony me ne parlava benissimo della Roma. Mourinho poi è un vincente e ha caratteristiche in cui mi ritrovo. da quando sono arrivato i tifosi sono stati straordinari, così come i compagni e questo mi ha fatto sentire a casa. Veniamo da un periodo lungo come quello del Covid-19 e io ho tanta voglia di giocare bene e offrire belle prestazioni per i tifosi. Sono una persona che quando arriva in una squadra ama sudare quella stessa maglia e lasciare il sangue“.

Sul paragone fatto con Dzeko risponde: “Sono concentrato sul mio calcio. Ho sempre cercato di aiutare la squadra che rappresentavo. Quando la Roma si è presentata ho spostato il mio focus. Indosserò la maglia nove di Dzeko, l’ho sempre seguito in tv durante la mia adolescenza. Tanto di cappello per quello che ha fatto qui, ora tocca a me colmare il gap ed è una bella responsabilità. Ma ho fiducia nelle mie capacità. Lukaku ha fatto il percorso inverso al mio, è tornato a Londra ma è un grande calciatore. Io sono comunque giovane, per me è un passo importante. Volevo conoscere una nuova cultura e nuove idee calcistiche. Restare in Inghilterra sarebbe stato facile, ma ho preferito spiccare il volo altrove“.