Roma, El Shaarawy: “Arrivo di Mourinho inaspettato, la società è ambiziosa”

Intervistato dal sito ufficiale della Roma, Stephan El Shaarawy ha parlato del rapporto con José Mourinho, del legame con i tifosi e di questo inizio di stagione: “Sto bene, mi sento meglio fisicamente. Ultimamente sto trovando molta più continuità a livello di minutaggio e mi sento più in forma. Il gol sicuramente aiuta in questi casi e ti fa sentire meglio anche mentalmente. Dal punto di vista individuale sto vivendo un momento positivo, ma a livello di squadra dobbiamo rialzarci per tornare quelli che eravamo a inizio stagione”.

Cosa mi mancava ad inizio campionato? “La questione era principalmente fisica, anche perché erano tre anni che non partecipavo a una preparazione estiva. Mi sono dovuto prendere i miei tempi, ma ho dato sempre il massimo e non mi sono mai sentito messo da parte. Con il mister c’è sempre stata un’ottima sintonia e ha sempre dimostrato apprezzamento per me e per le mie qualità”.

Se sentivamo il peso delle mille panchine di Mourinho contro il Sassuolo? “Lo sapevamo della ricorrenza, perché era sui giornali e sui social, ma il nostro obiettivo era solo quello di vincere la partita per la Roma, volevamo arrivare a una vittoria di squadra. Lui è stato bravo a passarci questo messaggio: c’erano solo i tre punti in palio e non una soddisfazione personale. Eravamo concentrati solo su quello. Poi il giorno dopo ci ha invitato tutti a cena e solo in quell’occasione ci ha effettivamente spiegato quanto contasse per lui la sfida contro il Sassuolo”.

Cosa ho pensato quando la Roma ha annunciato Mourinho? “Era del tutto inaspettato. Ma poi ho capito che la società stava lavorando su un progetto serio e ambizioso. È un progetto a lungo termine, è vero, ma noi siamo professionisti e dobbiamo impegnarci fin da subito per trovare dei risultati positivi nel giro di poco tempo. E avere un allenatore come lui ti stimola tantissimo a dare sempre qualcosa in più. È un grande motivatore e ha creato un rapporto con tutti qui a Trigoria, non solo con i giocatori. È un piacere ascoltarlo, sa caricarti nella maniera giusta. Ha un contratto di tre anni e speriamo di averlo più a lungo possibile con noi”.

Rendimento altalenante della squadra? “C’è grande fiducia. Anche negli scontri diretti persi, abbiamo dimostrato che comunque delle cose buone le abbiamo fatte. Siamo stati anche penalizzati dagli episodi, è vero, ma siamo i primi a essere consapevoli che potevamo fare più male alle squadre che in questo momento sono più in alto di noi. Ho 29 anni, diciamo che non sono più un ragazzo e so come vanno certe cose: quando un progetto parte ci sta di avere qualche battuta a vuoto.