Roma: figuraccia europea da resettare immediatamente

Roma

(Photo by Marco Luzzani, Onefootball.com)

E’ quasi logico e sarebbe ipocrita dire il contrario. Sarà pure la poco prestigiosa Confenrence League, sarà che è un KO che comunque non si rivelerà decisivo per la qualificazione, ma un 6-1 contro una squadra che ti dovrebbe essere tecnicamene inferiore lascia e lascerà il segno.

Quella che sulla carta doveva essere una trasferta complicata solo per motivi logistici dovuti all’ambiente norvegese, per la Roma si è trasformata in una serata horror che ha fatto incappare i giallorossi in una bruta figuraccia europea.

Difficile dare troppe spiegazioni dopo una sconfitta per 6-1, anche se il nome dell’avversario può spingere a qualche riflessione. La prima e forse più importante l’ha fatta lo stesso Mourinho con “Ora non mi chiederete più perché giocano sempre gli stessi, non ho riserve all’altezza“. Brutale ma un fondo di verità probabilmente c’è.

L’11 giallorosso di ieri sera visto a Bodo era una Roma 2.0. Rui Patricio a parte, la linea difensiva era tutta di seconde scelte. E si è visto. Nonostante il primo tempo si era chiuso solo con un 2-1 a sfavore e la partita era ancora da giocare al 52′, momento del terzo gol norvegese. Ma poi i giallorossi hanno staccato la spina tra il 71′ e l’80’, aprendosi dietro e subendo 3 gol in 9 minuti che hanno chiuso la partita.

I padroni di casa del Bodo/Glimt hanno meritato come dicono anche le statistiche (9-2 nei tiri in porta), ma sicuramente l’approccio della Roma è stato totalmente sbagliato e forse Mou ha rischiato e si è fidato troppo di alcune sue riserve. Il centrocampo Diawara, Darboe e Villar ha più limiti che pregi. Nessuno si aspettava le prestazioni di Veretout, Cristante e Pellegrini ma anche qui si può aprire un fronte sulla costruzione della rosa.

Stesso discorso per l’attacco. El Shaarway, Carles Perez (autore del momentaneo 2-1) e Mayoral non sono Abraham, Mkhitaryan e Zaniolo ma arrivare in porta solo 2 volte conro il Bodo/Glimt non è certo un bel segnale.

Colpe anche di Mourinho che sbaglia totalmente formazione iniziale, prova a rimediare con tre cambi nell’intervallo (Cristante, Shomorudov, Mkhitaryan), ma forse non coglie la “mente” staccata della squadra fin dall’inizio e su cui nemmeno gl ingressi di Pellegrini e Abraham all’ora di gioco fruttano qualcosa.

Resettare bisogna farlo subito ma non sarà facile. E il campionato presenta la sfida al Napoli delle 8 vittorie su 8, non certo il migliore dei test per una squadra ferita nell’orgoglio e che viene da un match totalmente sbagliato.