Roma-Lazio, il giorno e la notte: Mourinho e Sarri tra luci e ombre della Città Eterna

Roma-Lazio Derby

Roma-Lazio, vittoria dei giallorossi (Getty Images)

Belli da Mourinho, potrebbe essere questo uno striscione in grado di sintetizzare la partita di ieri: un Derby della Capitale a tinte forti che ha visto trionfare i giallorossi, ma ha visto ancor più emergere la mano del tecnico portoghese che ha saputo dare alla partita l’impronta che voleva.

Questo non era solo Roma-Lazio, ma Mourinho contro tutti. Anche nella piazza giallorossa, infatti, ci sono i detrattori dello Special One: proprio a loro si è rivolto l’allenatore che con la tifoseria ha un rapporto ottimo, ma non gradisce le prese di posizione basate su fondamenti poco attendibili.

Roma-Lazio, il giorno dopo: cosa resta di questo Derby della Capitale

(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Il tecnico si giocava molto in questa partita: doveva dimostrare – a chi ancora non ci credeva – che la Roma è ferita ma non morta. Ci sono margini di miglioramento costanti (e il 3-0 lo conferma), bisogna solo, secondo lo Special One, essere più continuativi.

Ecco – per chi se lo fosse chiesto – a cosa sono serviti gli ammonimenti vibranti alla tifoseria giallorossa, che già dava la partita per vinta, alla fine del primo tempo. Troppo presto: “Adesso no, cavolo”. Urla Mourinho dalla panchina allo stadio. Non è ancora il momento di festeggiare: occorre aspettare, costruire, convincere. Questo ha fatto la Roma, grazie a una doppietta di Abraham e un colpo da maestro di Pellegrini: una volta raggiunto l’obiettivo, Mourinho se n’è andato negli spogliatoi.

Il riscatto di Mourinho, i dubbi di Sarri

Roma Lazio
I due allenatori all’ingresso in campo (Getty Images)

Il suo lavoro era finito: la soddisfazione maggiore è il successo, la festa se la godano gli altri. Questo, forse, il messaggio più importante. Lavorare, senza godersi nulla. Una vittoria non basta, serve la consapevolezza. Non arriva dopo una giornata, anche se vincere aiuta a vincere. Sarri, purtroppo per i biancocelesti, non può dire altrettanto: cade amaramente dopo un periodo relativamente sereno (5 vittorie in 8 partite) che può rimettere in discussione più di una certezza.

Una battuta d’arresto che potrebbe anche compromettere l’Europa: il Sarrismo è a uno spartiacque, bisognerà capire che direzione prendere. Soprattutto se farlo insieme, visto che il rinnovo con la Lazio è ancora in discussione. Poi c’è anche il capitolo Immobile: interprete temibile che, nell’arco dei 90 minuti, non è riuscito a incidere.

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Quasi come se soffrisse le grandi occasioni, qualche domanda – in tal senso – se la pone anche Mancini. Non Gianluca, in grande spolvero, ma Roberto che in campo – contro la Macedonia – vorrebbe scendere lui. Dovrà accontentarsi di dirigere al meglio le sue pedine, per questo Ciro ai Playoff per il Qatar serve come l’aria. Possibilmente quella prima degli Europei, saltando idealmente il Derby. La stracittadina non è una partita normale proprio perchè tutte le strade portano a Roma e i significati di questo confronto non riguardano soltanto giallorossi e biancocelesti, ma altrettante diverse sfumature del nostro avvenire calcistico. Vizio Capitale.