Roma, Mourinho: “Il primo tempo è stato frustrante”

Roma Mourinho

(Photo by Juan Manuel Serrano Arce/Getty Images)

Il tecnico della Roma, José Mourinho, ha parlato a DAZN al termine del match contro la Sampdoria, valido per la 28a giornata di Serie A: di seguito le sue dichiarazioni.

Roma-Sampdoria, le dichiarazioni di Mourinho nel post partita

Sulla partita
“Il primo tempo in 11 contro 11 era una frustrazione. Abbiamo creato gioco nel primo tempo e avuto due occasioni. Nella ripresa, con l’uomo in più, abbiamo fatto gol. In 10-15 minuti non abbiamo magari avuto l’ambizione di fare altri gol. Dopo abbiamo cambiato e messo Solbakken con più freschezza con Stephan dall’altra parte e Paulo in mezzo. Quando Paolo è venuto in mezzo al campo abbiamo avuto più occasioni. Avevamo bisogno di punti”.

Su Wijnaldum
“Lo sentivo che sarebbero arrivate queste tipo di partite da parte sue. Non mi piace parlare dei singoli, ma anche Llorente ha giocato benissimo con Chris in una linea di 4 dove non siamo abituati. Non sono andati in Nazionale e abbiamo avuto più tempo per lavorare. La prestazione di Llorente mi ha colpito molto. Gini anche ha giocato molto bene”.

Sul possibile utilizzo futuro della difesa a 4
“Vediamo, dipende dagli avversari e dai giocatori a disposizione. Come allenatore metto i giocatori migliori e quando oggi si parlava di giocare con Celik in una difesa a tre mi dicevo che lui non fosse un terzo di difesa. Non ha mai giocato in difesa e abbiamo pensato di non farlo. Quello che mi è piaciuto di Diego è che, quando ha palla, palleggia meglio rispetto agli altri difensori che abbiamo, i quali sono più bravi in altri aspetti di gioco. Sempre stato concentrato quando aveva la palla e cercava sempre il giocatore libero tra le linee”.

Sui cori verso Stankovic
“Non mi deve ringraziare, l’ho fatto per un grande uomo e amico. Sono stato anche io insultato in modi diversi, ho costruito intorno a me un muro di protezione e anche lui avrà fatto così. I nostri tifosi sono fantastici però in quel momento ho pensato che fosse meglio seguire il mio istinto”.

Il tuo futuro?
“I Friedkin stavano allo stadio perché è il loro club, sono contento che siano venuti, io lavoro per loro”.