Roma, Mourinho: “Partita bloccata, ma giocata con qualità”. Su Afena…

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Al termine della vittoria per 0-2 contro il Genoa, l’allenatore della Roma, José Mourinho, ha parlato ai microfoni di Dazn: “L’abbraccio di Felix Afena? Avevo promesso di comprargli delle scarpe che costano tantissimo, 800 euro. E’ venuto lì per ricordarmelo (ride, ndr).

Partita bloccata? Sì, ma con qualità di gioco, con dominio. E’ mancata verticalità, ma abbiamo fatto girare bene la palla. In tanti hanno giocato bene, ma Mkhitaryan ha fatto una partita fantastica. Nel secondo tempo si sono abbassati, lì ho pensato di inserire Afena: ha fisico, ho pensato che avrebbe potuto aiutare e lo ha fatto.

Cosa ho pensato quando ho visto Afena? La Primavera lavora vicino a noi, ma lo fanno su campo sintetico. E’ un handicap per i giovani, ma quando l’ho visto mi ha impressionato la sua freddezza davanti alla porta. Tecnicamente non è un fenomeno, ma quando calcia è freddo. E’ anche umile: le nuove generazioni già pensano di sapere tutto, mentre lui è l’opposto. Mi dispiace solo per De Rossi (allenatore Primavera Roma, ndr), perché domani non giocherà.

Shomurodov? La benzina gli stava finendo, ecco perché ho inserito Afena. Ho sempre pensato che potessimo vincere la partita, solo per un momento mi è passata davanti la possibilità di pareggiarla. Non stiamo giocando male adesso, come ad esempio con il Venezia.

Zaniolo? La rosa non è stata costruita per giocare con questo modulo. Vale anche per Perez ed El Shaarawy, non solo per Nicolò. Ad esempio dobbiamo trovare un modulo per giocare senza un terzino sinistro che non abbiamo. Lui oggi avrebbe dovuto giocare come uno dei due attaccanti, con più spazio per farlo. Ho pensato che Felix fosse un giocatore più verticale rispetto a lui, ma in panchina tutti i calciatori hanno festeggiato il gol. Zaniolo è uno di squadra, giovedì o domenica, oppure entrambe, avrà la possibilità di giocare.

Shevchenko? Mi ha regalato un vino rosso, è un regalo tradizionale in Inghilterra per l’allenatore di casa. Siamo amici, mi dispiace per lui. E’ innamorato di questo mestiere, oggi essere allenatore significa essere pazzo. E’ contento della sfida, gli auguro di vincere.