Romeo Agresti a CiP: “Juve-Dybala è tempo di annunci! Allegri fondamentale”

Dybala

(Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Juventus, Paulo Dybala e il rinnovo di contratto. Una telenovela durata a lungo; con pause, accelerazioni, momenti di pessimismo e altri dove l’accordo sembrava ormai cosa fatta. Oggi, però, ci avviciniamo ai titoli di coda e per ripercorrere le puntate precedenti abbiamo intervistato il giornalista di Goal.com, esperto di tutto ciò che si muove all’interno dell’ambiente bianconero, Romeo Agresti. Di seguito le sue parole:

Partiamo dalla fine, a che punto siamo con il rinnovo di Dybala? Di quali cifre e durata del contratto si parla?

Siamo ormai alla fase finale della negoziazione. Nelle scorse settimane la Juventus ha trovato un principio d’accordo con l’agente dell’argentino, Jorge Antun, che quindi ha consentito a quest’ultimo di rientrare nel suo Paese nativo per passare la palla agli avvocati. Insomma, la strada è stata definitivamente tracciata e, tra poco, sarà il tempo degli annunci di rito. In attesa di vedere se la nuova scadenza sarà targata 30 giugno 2025 o 2026, le partiti si sono trovate dal punto di vista economico. Argomento prioritario: sarà un contratto tra parte fissa e variabile che sfiorerà – di fisso – i 9 milioni e con determinati bonus potrà arrivare a 10. In definitiva, è un contratto – giustappunto – che potrà toccare tra parte fissa e variabile i 10 milioni netti annui”.

Le trattative sono durate a lungo, si può dividere questo periodo tra l’era Paratici e il post Paratici, con Cherubini? Quali sono le differenze?

La trattativa è rimasta in standby per parecchio tempo. Basti pensare che, lo scorso ottobre, Jorge Antun lo aveva trascorso pienamente a Torino senza ottenere mai la convocazione in sede dell’ex dg Fabio Paratici. Chi ha ereditato il suo operato, ovvero il duo Arrivabene-Cherubini, ha dovuto ricostruire la macchina organizzatrice pressoché da zero. Dunque: riallacciare e consolidare i rapporti con Antun, convocarlo a Torino, aspettare il periodo di quarantena, iniziare la negoziazione. Insomma, non è stato semplice. Ma l’attuale management juventino, con pazienza e determinazione, è riuscito a venirne a capo. E, considerando come a un certo punto il coltello dalla parte del manico lo avesse il giocatore, mi sembra di poter che Arrivabene e Cherubini siano riusciti a proporre un modus operandi piuttosto brillante”.

Quanto ha contato Allegri nella conferma di Dybala?

E’ stato fondamentale perché, fin dai primi colloqui atti a costruire i presupposti per il suo 2.0 alla Juve, Allegri ha espressamente richiesto la riconferma di Dybala. Il tutto, agevolando il processo d’uscita di un certo CR7. Allegri ha sempre creduto nell’argentino, anche nei momenti in cui i due si sono capiti di meno. Ma fa parte del gioco: ci sono annate e annate. Ecco perché non mi sorprende che, internamente e pubblicamente, Allegri abbia elogiato il comportamento dell’argentino che, ora, con questo rinnovo diventerà a tutti gli effetti un elemento centrale nel progetto tecnico”.

Con questo rinnovo, si può dire che Dybala diventerà l’uomo immagine della Juve?

Immagine non so, perché credo che Federico Chiesa da questo punto di vista alla lunga possa diventare una figura più spendibile. Tecnicamente e tatticamente, però, sì. La Juve ha scelto di puntare ancora sul suo 10. E, considerando come nelle puntate precedenti fosse stato pressoché venduto al Manchester United per Lukaku, mi sembra una mossa piuttosto forte. Ma ponderata. Ed è questo l’aspetto più positivo della vicenda. Dybala voleva rimanere alla Juve e la Juve ha capito di dover puntare ancora su Dybala. Morale della favola? Tutti felici”.

Quali sono stati i nodi principali, che hanno reso la trattativa così lunga?

Io credo che, al di là del discorso economico, Dybala volesse comprendere davvero il progetto tecnico. Mi spiego meglio: se fosse rimasto CR7, inevitabilmente, l’argentino sarebbe passato nuovamente in secondo piano. Ecco, credo che la Joya abbia anche voluto comprendere le mosse reciproche tra il club e Cristiano. Con la cessione del portoghese, dunque, si sono creati i presupposti per rimanere nel lungo termine. Poi, ovviamente, la dinamica monetaria non va sottovalutata. Ma fa parte di una normalissima e sacrosanta negoziazione”.

Ci si deve aspettare movimenti dalla Juve, nel mercato di gennaio?

Credo che complessivamente la Juventus sia felice dell’attuale organico. Ora tocca ad Allegri trovare il tanto agognato salto di qualità. Questa è una rosa che dà la sensazione di essere ancora inespressa, quindi, non mancano i margini di miglioramento. Poi, chiaramente, i bianconeri – senza poter spendere soldoni nell’immediato – monitoreranno eventuali occasioni legate al mercato di gennaio. Focus sul centrocampo, ma solo se dovesse partire uno tra Ramsey e McKennie”.

 

Si ringrazia Romeo Agresti per la disponibilità