Ronaldo: “Arabia nuova frontiera per il calcio, lo avevo previsto. Chi ama me non deve odiare Messi”

Ronaldo, dal Portogallo le dichiarazioni sul calcio arabo e su Messi

Ronaldo, dal Portogallo le dichiarazioni sul calcio arabo e su Messi (Getty Images) - calcioinpillole.com

Cristiano Ronaldo ha parlato in conferenza stampa dal ritiro del suo Portogallo. Focus sul calcio saudita e sulla rivalità con Lionel Messi

Cristiano Ronaldo non vuole certamente arrendersi all’età. A 38 anni compiuti ha ancora voglia di fare, strafare e vincere trofei. Non lo farà più in Europa, quello è certo, ma anche in Arabia Saudita, con la maglia dell’Al Nassr sta riuscendo nei suoi intenti. Oltre ad essere il solito maxi bomber – segna gol su gol ad ogni gara – ha già alzato al cielo la Champions League asiatica con la sua nuova squadra. Insomma, cambiano le ambizioni, ma non i risultati. E le grandi gesta nel Paese Medio-Orientale non potevano che valergli anche la chiamata in Nazionale. Roberto Martinez, nuovo CT del Portogallo, ha convocato CR7 senza troppi indugi. Nonostante l’età, può e sa essere più che decisivo il cinque volte Pallone d’Oro. Intervenuto in conferenza stampa dal ritiro lusitano, Cristiano ha toccato due tematiche cruciali.

Ronaldo, l’Arabia Saudita e Messi: le sue dichiarazioni

Cristiano Ronaldo ha fatto un focus importante sul calcio saudita e gli innumerevoli trasferimenti dall’Europa all’Arabia quest’estate. Un fatto che il campione aveva previsto: “Sapevo che sarebbe successo, l’ho detto sei mesi fa e tutti pensavano che fossi io il pazzo. Ma in fondo il matto non è poi così matto e risulta essere normale giocare nel campionato arabo. Per me è stato un grande privilegio cambiare la cultura di un Paese in termini di calcio e vedere grandi stelle andare in Arabia Saudita. E posso aggiungere una cosa, quello che abbiamo visto tutti questa estate, è solo l’inizio. Una nuova frontiera per il calcio? Può essere sicuramente”.

Domanda spinosa su Lionel Messi e sulla quasi ventennale rivalità. Ronaldo ha voluto posare ogni ascia di “guerra”:” È stata una buona rivalità per gli spettatori che se la sono divertita. Chi ama Cristiano non deve odiare Messi. E viceversa. Entrambi bravissimi sono cambiati e continuano a cambiare la storia del calcio. Siamo rispettati in tutto il mondo e questa è la cosa più importante. Lui fa la sua strada, io faccio la mia. Da quello che ho visto ha fatto bene. L’eredità continua. L’ho anche detto, abbiamo condiviso il palco per 15 anni e alla fine siamo, non direi amici, ma colleghi professionisti e ci rispettiamo”.