Sampdoria, conferenza stampa di presentazione: le parole di D’Aversa

D'Aversa

Imago/OneFootball

Questa mattina, alle ore 10.30, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Roberto D’Aversa nelle vesti di nuovo allenatore della Sampdoria. D’Aversa ha firmato un contratto biennale fino al 2023 da 750mila euro netti a stagione e, per la prima volta da blucerchiato, ha spiegato ai cronisti i motivi della sua scelta e gli obiettivi per il futuro.

Alla conferenza stampa ha partecipato anche il patron Massimo Ferrero che ha accolto il nuovo tecnico: “Oggi non è la giornata di Massimo Ferrero, ma della Sampdoria che ha scelto un grande uomo e un grande allenatore. Il resto è noia”. 

Le parole di D’Aversa

L’allenatore ha incominciato ricordando il suo passato da giocatore blucerchiato e ha ringraziato Ferrero per come ha condotto la trattativa: “Ho visto il presidente tre volte, ci siamo conosciuti sempre meglio anche nell’ambito familiare. Mi ha stupito in maniera positiva. È sempre stato corretto con me dicendomi che stava contattando altri allenatori, poi si è deciso di comune accordo di iniziare insieme”. D’Aversa si è poi soffermato sull’ultima stagione della Sampdoria e sul grande lavoro svolto da Ranieri: “Ranieri è un esempio per noi giovani, per come interpreta le gare e per il suo stile. Ha vinto la Premier con il Leicester, poter ripercorrere le orme sarebbe fantastico. Quando uno fa una scelta, valuta tutto. Io ho ragionato sulla possibilità che questo club mi sta dando”. 

Si è poi passato a parlare di calciomercato e D’Aversa è stato molto chiaro sul fatto che la squadra non sarà svenduta e i giocatori partiranno solo in caso di offerte irrinunciabili. La rosa doriana è composta da giovani di grande qualità e grande potenziale come confermato dallo stesso tecnico: “Tanti giocatori hanno fatto bene: Yoshida, Colley, Augello. Un po’ tutta la squadra. Chi può fare di più è Adrien Silva, ma ci sta che necessiti di un periodo di adattamento. Le qualità della squadra sono importanti, uno dei fattori che mi ha convinto a venire qui. Possiamo fare risultati importanti. Ogni allenatore deve analizzare gli obiettivi, le prospettive e il carattere di ciascun calciatore. Lo spogliatoio è importante, ma ho già avuto calciatori di un certo livello come Bruno Alves e Gervinho a Parma. Voglio che i senatori del gruppo trasmettano il senso di appartenenza per lavorare in maniera dura e nel rispetto delle regole”.

Inevitabilmente si è discusso anche di Damsgaard e della volontà da parte della società di tenerlo per la prossima stagione, nonostante le molte squadre interessate al giovane danese che sta stupendo ad Euro 2020. D’Aversa ha poi confermato l’importanza di Fabio Quagliarella: È il nostro capitano, penso sarà fondamentale anche nel prossimo campionato. Per caratteristiche, deve avere un riferimento vicino. Averlo lucido lo aiuterà a segnare”.

Gli ultimi sei mesi al Parma

C’è stato spazio anche per ripercorrere l’ultima esperienza da allenatore del Parma finita con la retrocessione della squadra emiliana nella serie cadetta: “Io sono rientrato a gennaio. Il mio ritorno era dovuto ai miei sentimenti verso la città e il club. Abbiamo fatto qualcosa di importante nell’arco di quattro anni, avrei voluto salvare quanto creato in passato. Si è trattato di un senso di tutela, purtroppo l’esito finale non ci ha premiato”.