Sampdoria, stallo sull’allenatore, idea Admar Lopes come DS

Ferrero, Sampdoria

OneFootball - (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Sono settimane calde in casa Sampdoria, con il club blucerchiato ancora alla ricerca del prossimo tecnico. Il nome giusto, in realtà, potrebbe essere quello di Dionisi, allenatore dell’Empoli, che il presidente Corso è comprensibilmente restio a liberare. Si era parlato di un eventuale giocatore in prestito ai toscani per sbloccare la trattativa, ma al momento è tutto in alto mare. Più defilato il nome di Vieira, anche per un motivo economico: dopo l’addio a Ranieri, che guadagnava 2 milioni di euro netti a stagione, la volontà di Ferrero è di non spingersi oltre il milione di euro. Ieri circolava anche il nome di Corini, proposto alla società blucerchiata, ma che non sembra interessare.

Dalla panchina, l’altro fronte aperto in casa Sampdoria riguarda la scrivania. A fine giugno potrebbero lasciare sia Carlo Osti che Riccardo Pecini: il primo non verrà confermato nel ruolo di DS, il secondo è uno dei candidati a sostituirlo, ma c’è da vincere la concorrenza dello Spezia. Il club di Philip Raymond Platek, infatti, vorrebbe dare di Pecini le chiavi del club, e la proposta non ha trovato indifferente il dirigente blucerchiato. L’alternativa potrebbe arrivare dal Portogallo. Il nome, fatto ieri da Tuttomercatoweb ed altre testate vicine alla Samp, sarebbe quello di Admar Lopes.

Oggi direttore generale del Boavista, in passato ha lavorato fianco a fianco con Luis Campos, ossia colui che ha costruito i successi del Monaco e del Lille. Lopes, di quelle corazzate, è stato il capo scout: giocatori come Bernardo Silva, Fabinho, Osimehn e Pepé, giusto per citare i più celebri, sono sue scoperte. Ecco perché l’idea stuzzica particolarmente Ferrero. Portare alla Sampdoria un profilo come quello di Admar Lopes potrebbe voler dire valorizzare il parco giocatori scovando talenti in tutto il mondo. Ma anche garantire l’autosufficienza del club, in prospettiva, attraverso il calciomercato. Un modello che, in Italia, ha seguito per anni l’Udinese, e di cui oggi è l’Atalanta la migliore interprete.