Sarri, in Serie A hanno bisogno di te | Convincono l’allenatore con un progetto ambizioso

Sarri, in Serie A hanno bisogno di te | Convincono l’allenatore con un progetto ambizioso

Maurizio Sarri, un anno lontano dai campi di Serie A - lapresse - calcioinpillole.com

Stop all’anno sabbatico, Maurizio Sarri è un nome gettonatissimo e pronto a tornare ad allenare di nuovo in Serie A.

Un anno fa, più o meno di questi periodi, Maurizio Sarri se n’era appena andato dalla Lazio. Non aveva più il gruppo squadra in mano, lo capì dopo la sfida casalinga contro l’Udinese, non ci pensò due volte, salutò Lotito e se ne andò.

Un anno, più o meno, fermo, un tempo che nel calcio moderno può sembrare un’eternità. Ma il richiamo del campo è forte, e l’impressione diffusa è che l’ex allenatore di Lazio, Juventus, Napoli ed Empoli sia pronto a tornare. Non solo pronto, necessario. Perché la Serie A ha bisogno della sua idea di calcio, della sua coerenza, e — perché no — della sua irriverenza.

Dopo la fine del suo rapporto con la Lazio nel 2024, Sarri ha scelto il silenzio. Ha osservato, riflettuto e valutato le proposte arrivate. Non poche, anche a campionato in corso. Ma per un tecnico che ha fatto del gioco di posizione una filosofia, rientrare non può essere una scelta qualsiasi: servono le condizioni giuste, una società che gli dia fiducia, e una rosa disposta a seguirlo.

In un campionato spesso ingessato tatticamente, dove il pragmatismo prevale e il “non prenderle” viene prima del creare gioco, l’assenza di Sarri si è fatta sentire. Il suo calcio, fatto di verticalizzazioni rapide, automatismi codificati e possesso ragionato, rappresenta un’anomalia positiva, un contrasto al grigiore che talvolta domina la nostra Serie A.

Niente compromessi. Ma…

Non è un caso se i suoi migliori anni sono stati quelli in cui ha potuto lavorare con continuità: l’Empoli che stupì tutti, il Napoli spettacolare che lottò con la Juventus fino all’ultima giornata, e persino la Lazio, che con lui ha ritrovato brillantezza e identità.

Anche nella sua stagione alla Juve, pur tra difficoltà ambientali, portò a casa uno scudetto. Maurizio Sarri, però, non è un allenatore da compromessi. E questo, in un mondo calcistico spesso appiattito sul politicamente corretto, è un valore aggiunto. Ha sempre detto ciò che pensava, a costo di esporsi. Ma dietro ogni sua dichiarazione, c’è sempre stato un pensiero tecnico chiaro, una visione precisa del gioco.

Maurizio Sarri
Maurizio Sarri ai tempi della Lazio – lapresse – calcioinpillole.com

Nostalgia canaglia

Nel 2025, con diverse panchine traballanti o destinate a liberarsi, il suo nome torna con forza tra i papabili. C’è chi lo vorrebbe al Milan, reduce da una stagione con una Supercoppa vinta contro l’Inter, ma anche un disastroso campionato, terminato senza la qualificazione a nessuna delle tre coppe europee. C’è chi lo immagina alla Fiorentina, piazza esigente ma affamata di calcio propositivo, che tra l’altro non vuole Raffaele Palladino, mai amato da gran parte della tifoseria gigliata. Accogliere Sarri, però, non è semplice: richiede coraggio, visione a medio-lungo termine, e soprattutto pazienza.

Quella che per esempio starebbe mostrando la Lazio, proprio la sua ex squadra. Sono circa tre mesi che il braccio destro di Claudio Lotito, Angelo Fabiani, che sta cercando di convincerlo a tornare ad allenare i biancocelesti. I tempi sono maturi, Marco Baroni non seguirà dopo il tonfo all’ultima giornata, e Lotito ha fretta, a tal punto che, secondo Gazzetta dello Sport, avrebbe pronto un contratto da due milioni l’anno. Palla a Sarri.