Serie A

Sassuolo, Dionisi: “Mi sarebbe piaciuto chiudere in 11. Traore? Dovrebbe ringraziarmi”

Alessio Dionisi, dopo il pareggio  del suo Sassuolo per 2-2 con la Roma di Mourinho, ha parlato ai microfoni di DAZN.

Dionisi: le sue parole

Sulla partita: “Ci siamo trovati in dieci a 20′ dalla fine, con sei minuti di recupero, eravamo un po’ in difficoltà. Davanti ho messo Ceide, che non è un attaccante, quindi abbiamo dovuto gestire la pressione nella metà campo della Roma. Faccio i complimenti ai ragazzi per quanto fatto durante la partita. Mi sarebbe piaciuto giocare in undici tutta la partita. Anche non dire mai niente non è la cosa giusta, quindi dico che Kumbulla andava ammonito primo. Ho notato che qualche ammonizione a noi arrivava subito. Peccato non giocare le partite in undici, già era difficile per noi giocare dopo aver giocato giovedì con la Juventus. La Roma aveva giocato martedì e noi siamo anche una realtà più piccola. In undici contro undici credo che l’avremmo vinta e ci stavamo riuscendo anche in dieci contro undici“.

Il calo nel finale: “Alla fine arriviamo un pochino stanchi, ma oggi era anche. Berardi non è riuscito a finire la partita per crampi. A volte siamo meno lucidi, spendiamo tanto e se sei meno lucido e non c’è fisicità si rischia di più. A Torino abbiamo più subito la partita che fatta, ma eravamo riusciti a riprenderla. La qualità ce l’abbiamo e gliela riconosco, a volte non devo neanche stimolarla, ma vorrei che di pari passo si migliori su altri aspetti che a volte trascuriamo perché pensiamo di poter far bene anche solo con la qualità. Ogni tanto devi accettare anche il gioco uomo su uomo. Mi piacerebbe trasmettere ai ragazzi che la qualità tecnica deve andare di pari passo con la qualità caratteriale”.

Sui giovani da gestire: “La cosa più difficile è cercare di aiutarli a crescere. I giovani vanno supportati, ma ogni tanto anche gestiti. Invece noi abbiamo fatto la scelta di dargli spazio e farli giocare anche nelle difficoltà. Oggi tutti i giovani erano in campo, non sbagliano atteggiamento e intensità di gioco. Gli addetti ne parlano troppo e il troppo storpia. Bisogna frenare ciò che arriva dall’esterno. Quello che conta è quello che si dimostrerà e non quello che ha dimostrato. A volte leggendo i giornale sembra che i giovani abbiano già dimostrato tanto. I nostri giovani hanno una buona maturità. Non ottima, buona. Per questo vanno gestiti”.

Sui complimenti al Sassuolo di Mourinho: “Gli riconosco l’onestà intellettuale di aver riconosciuto una cosa che è una constatazione. Poi c’è chi non l’ammette e chi vuol dirlo. Noi abbiamo giocatori con tanta qualità, ma pecchiamo in altro perché non abbiamo fisicità e sulle palle inattive rischiamo più di altri. Se la si mette su questo piano facciamo fatica, per questo dobbiamo portare le partite sempre sul piano del gioco“.

Su Traore: “Mi dovrebbe ringraziare perché se non lo tolgo a Torino probabilmente oggi mi chiede il cambio, come hanno fatto altri. Invece oggi ha tirato tutta la partita e dovrebbe ringraziarmi invece di arrabbiarsi. Cerco di sdrammatizzare, coi giovani va fatto. E’ uno che non deve isolarsi, deve venire dentro al campo. Anche lui deve capire che per migliorare gli serve continuità e non fare solo la partita tecnica. La sua gamba è corta rispetto ad altri che giocano in fascia, per cui se si spegne e si accende durante con la partita i giocatori con gamba non li riprende più. Non deve trovarsi mai spalle alla porta, ma sulla linea. E’ uno intelligente, magari può sembrare non calcisticamente intelligente (ride, ndr), quindi poi la posizione se la trova lui. Non ho detto che è maturo, ma gli serve continuità. E la continuità deve meritarsela. Per i primi tre mesi, dico la verità, non la voleva così tanto questa continuità. Spero che lo capisca“.

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Published by
Antonio Di Cello