Sassuolo, Pinamonti: “L’anno ad Empoli è stato fondamentale”

Sassuolo Pinamonti

(Photo by Gabriele Maltinti, Onefootball.com)

L’attaccante del Sassuolo Andrea Pinamonti è intervenuto ai microfoni della Lega Serie A per parlare del suo arrivo nella squadra neroverde e del suo recente passato: dal periodo all’Empoli fino all’Inter. Le parole del centravanti riportate da TMW.

Sassuolo Pinamonti
(Photo by Alessandro Sabattini, Onefootball.com)

Sassuolo, Pinamonti: “All’Inter non giocavo. Mister Dionisi fondamentale per il mio arrivo ai neroverdi”

La stagione ad Empoli è stata fondamentale per me perché venivo da un anno in cui non avevo praticamente mai giocato con l’Inter, di conseguenza avevo bisogno di sentirmi importante in un gruppo. La scelta di Empoli è stata la migliore che abbia fatto finora perché mi ha permesso di mettermi in mostra e di far vedere ciò che so fa. Mi ha dato anche una spinta per il prosieguo della mia carriera“.

Ho vissuto tanti bellissimi momenti. Il più recente, l’anno scorso, la doppietta e la rimonta col Napoli. Uno di quei giorni che ricorderò a lungo. Prima di ogni partita mi riguardo i video di quella partita là, ogni volta che guardo il video mi vengono i brividi e mi carico in vista della gara successiva“.

Ho sempre detto che un fattore fondamentale per la mia scelta è stato mister Dionisi. Mi ha chiamato pochi giorni prima che si concretizzasse tutto e mi ha trasmesso un messaggio positivo subito, ossia quello di giocare tanto in verticale. E’ ancora acerbo sotto alcuni punti di vista, ma se una persona è vera basta poco tempo per capirsi. Vado molto d’accordo col mister, mi dice cosa devo fare e combacia con quello che vorrei fare. Sicuramente manca ancora un po’ di intesa coi compagni, ma è normale essendo all’inizio. Lavorando insieme le cose possono solo migliorare“.

Con Gianluca Scamacca ho un bellissimo rapporto, siamo amici, abbiamo vissuto dei momenti bellissimi in Nazionale. Il fatto di sostituirlo non è un peso per me, abbiamo vissuto così tante cose insieme che lo sento ancora con me. Spero di fare bene quanto lui o anche meglio“.

Fino a qualche anno fa c’era una cosa che mi pesava: se faccio gol sono il più forte di tutti, se non faccio gol sono il più scarso di tutti. So che funziona così e questa cosa non mi tocca più. Sono io il primo a voler fare sempre gol, questa mia consapevolezza mi aiuta a stare bene anche fuori dal campo“.