Sensi, un calvario infinito: l’Inter lo aspetta ancora?

Photo LaPresse - Jennifer Lorenzini

Non c’è pace per Stefano Sensi. Il centrocampista dell’Inter, infortunatosi nell’ultima gara di campionato, era rientrato comunque nei ventisei convocati per Euro 2020. Il CT della Nazionale Italiana, Roberto Mancini, lo aveva preferito a Matteo Pessina. Tuttavia, dopo l’allenamento odierno con gli azzurri, Sensi ha accusato un altro risentimento muscolare che lo ha costretto a lasciare il ritiro e gli impedirà di partecipare all’Europeo.

Non è, di certo, una novità per i tifosi nerazzurri che lo hanno ammirato nei primi due mesi della sua esperienza a Milano e poi non l’hanno praticamente mai più visto, se non per rari spezzoni di gara.

Nella sua prima stagione con l’Inter, Sensi è stato a disposizione di Antonio Conte per appena 105 giorni, sui 273 totali, collezionando diciannove presenze, con tre gol all’attivo, messi a segno tra agosto e settembre. Poi nel match contro la Juventus di inizio ottobre 2019 ha accusato un infortunio muscolare dal quale non si è mai più ripreso del tutto.

E la seconda stagione, quella appena conclusa, non è andata certo meglio: sono ventuno le apparizioni totali – appena quattro dal primo minuto – senza però il condimento nè di gol nè di assist.

L’unica gioia è arrivata con la maglia dell’Italia, quando è andato in gol contro la Moldavia, nel match di qualificazione ai Mondiali 2022 giocato a marzo. Un gol che gli ha aperto le porte verso gli Europei, fino all’ennesimo infortunio muscolare che lo ha costretto a rientrare a casa e concludere in anticipo la stagione.

La sua precaria condizione fisica, oltre all’Europeo, potrebbe precludere anche il suo futuro in nerazzurro. Il centrocampista è un pupillo di Roberto De Zerbi, che potrebbe portarlo in Ucraina allo Shakhtar, ma anche la nuova Fiorentina di Rino Gattuso si è fatta avanti. L’Inter ci pensa: le qualità per giocare a San Siro ci sono tutte ma il gioco vale la candela?