Serie A, i giocatori top del 2021: Chiesa

(Photo by Frank Augstein - Pool/Getty Images)

L’arrivo di Federico Chiesa alla Juventus era stato accolto dallo scetticismo generale. Il suo 2021 ha fatto svanire la nebbia che avvolgeva il suo talento, trasformando il ragazzo nell’anima presente e futura dei bianconeri e della Nazionale. La capacità di trainare da solo una squadra, ma anche una nazione intera lo ha rivelato al mondo, con tutti i più grandi club del mondo che hanno bussato alla società torinese. Nei momenti di difficoltà, in cui i suoi compagni non riescono a trovare una soluzione al rebus avversario, eccolo partire palla al piede e testa bassa. Non lo ha potuto contenere nessuno. E’ stato un fulmine che attendeva solo di infrangersi sulla porta avversaria.

Il solista nel calcio il più delle volte viene visto con un occhio di sdegno dai suoi compagni, con Chiesa questo spesso non può avvenire, come per esempio nelle due sfide contro il Porto o il Chelsea in Champions. Il figlio d’arte non ha voluto giocare da solo, non considerando i suoi compagni. Lui ha dovuto farlo, perché nessuno, difensori compresi, riesce a starli dietro. La doppia sfida contro il Porto è stata la più grande dimostrazione del suo strapotere fisico e tecnico. 3 gol in due sfide, ad un passo da qualificare con le sole forze una squadra ai quarti di Champions. Se i suoi compagni fecero tutto in loro potere per subire gol (considerazione forte, ma ci fu un grave e banale errore su ogni singolo gol del Porto) Chiesa fu l’ultimo ad arrendersi. Discorso simile durante l’Europeo, quando è stato il nostro punto di riferimento e più grande minaccia in semifinale e in finale. Basta riguardare con piacere gli highlights di quelle due sfide, per vedere tra le fila azzurre solo occasioni da gol create da Federico. Tutte o quasi con lo stesso copione: Chiesa che prende palla sulla trequarti, punta la difesa schierata e con una serie di dribbling indisciplinati trova lo spazio per la conclusione.

Il termine “indisciplinati” non è un caso, poiché è una delle definizioni migliori possibili di del giovane esterno. Pirlo, Mancini e Allegri hanno cercato di trovare un equilibrio nel suo modo di giocare e stare in campo, riuscendoci solo in parte. Le sue prestazioni sono discontinue e imprevedibili nel corso di una stessa partita. Non sai mai cosa potrà fare. Si passa da strappi improvvisi e ineluttabili, alle sue pause, in cui non segue nemmeno l’uomo più vicino in un semplice ripiegamento difensivo. Sembra stanco, svogliato, non concnetrato sulla posta in palio, ma poi disputa dieci minuti di calcio ultraterreno in una tranche agonistica da vero fuoriclasse di questo sport. Il 2021 di Chiesa in breve è stato un anno di folate, ma così potenti e penetranti da riscaldare i cuori di milioni di appassionati. Che sia stato l’anno uno della sua carriera, in attesa di gesta ancor più straordinarie.