Serie A, i momenti top del 2021: gli addii di Conte, Ronaldo, Hakimi, Lukaku e Donnarumma

(Photo by Paolo Rattini/Getty Images)

La Serie A si è impoverita“. É stato questo lo slogan che si è ripetuto nei mesi successivi alla conclusione del calciomercato estivo del 2021. Le cessioni di grandi campioni come Lukaku, Hakimi, Ronaldo e Donnarumma hanno condizionato i giudizi sulla competività del nostro torneo, considerando anche il fatto che alcuni di loro sono dei veri top player. Lukaku e Ronaldo, nelle ultime due stagioni, hanno raggiunto quota 107 gol insieme. I loro addii al calcio italiano hanno aperto una questione importante. Chi sarà il bomber in grado di sostituirli?

L’Inter perde tre pedine fondamentali

Chi, tra le squadre di Serie A, ha dovuto dire addio a più di un top player è stata l’Inter, reduce dalla vittoria del campionato dopo nove anni di dominio bianconero. Artefice di questa rivoluzione è stato Antonio Conte, in grado di dare una nuova identità alla sua Inter e meritando di vincere lo scudetto con quattro giornate di anticipo. Ma nonostante un trionfo atteso nove lunghissimi anni, qualcosa è iniziato a cambiare nell’ambiente nerazzurro ancor prima della fine del campionato.

Zhang e la società hanno dovuto far fronte al pesante bilancio in rosso, che ha significato un ridimensionato delle ambizioni del club. Questa veduta non ha trovato riscontro con quella di Antonio. Il tecnico leccese ha richiesto per la nuova stagione maggiori investimenti, dopo quelli affrontati nella scorsa annata. Diversità di vedute, queste, che hanno portato inevitabilmente ad una separazione già a luglio con il club, che gli ha corrisposto una buonauscita di 6,5 milioni di euro. Un duro colpo che i nerazzurri non si sarebbero mai aspettati, ma non sarebbe stato l’unico. Per far fronte al bilancio e per risanare le casse della società, Zhang ha dettato legge, chiedendo a Marotta e Ausilio di vendere quanto più possibile.

Ecco, dunque la prima cessione, che ha riguardato il passaggio di Achraf Hakimi al PSG per 60 milioni di euro più 11 di bonus. Una somma che, però, è sembrata non bastare. Quasi due mesi dopo dalla cessione del marocchino, i nerazzurri hanno perso un altro importante elemento della cavalcata verso la conquista scudetto: Romelu Lukaku. L’addio del belga, però, non è stato digerito dai tifosi nerazzurri, che lo hanno additato come mercenario. Lukaku, durante il corso dell’estate, ha espresso più volte il desiderio di voler lasciare l’Inter per andare a giocare nella squadra dove è cominciata la sua carriera: il Chelsea, a fronte anche di uno stipendio maggiore. Ad incidere, forse, è stato anche l’addio di Conte, con il quale il belga aveva un rapporto a dir poco idilliaco. Il passaggio è avvenuto ad una cifra monster di 115 milioni di euro, risultando il trasferimento più costoso della Serie A. Nonostante le importanti cessioni, però, l’Inter non si è indebolita ed oggi, a dispetto di qualsiasi critica, è ancora la realtà più bella del nostro campionato.

Ronaldo lascia la Juventus e fa ritorno a casa (Manchester United)

Non solo l’Inter ha visto andare via i pezzi da 90, anche la Juventus, sul finire del calciomercato estivo, ha dovuto dire addio all’uomo simbolo degli ultimi anni: Cristiano Ronaldo. Dopo tre anni di esperienza in Italia e in bianconero, il portoghese ha detto addio a Bonucci e compagni per tornare a casa sua a Manchester.

L’avventura alla Juventus di CR7 non è stata, però, così brillante come tutti si sarebbero aspettati. A livello personale il suo score è stato di 101 gol e 22 assist in 134 gare, ma a far riflettere non sono stati i risultati personali quanto quelli di squadra. Paradossalmente, senza il portoghese, la Juventus ha fatto meglio, conquistando più trofei e convincendo sul piano del gioco. Da qui, forse, la decisione del fenomeno di Madeira di lasciare Torino.

Ronaldo lasciò nel 2018 il Real Madrid con cui vinse tutto e decise di sposare il progetto bianconero per due motivi. Il primo riguardava la tassazione italiana molto più agevole di quella spagnola. E la seconda era la competitività del club. Appena un anno prima gli uomini di Allegri avevano perso una finale a Cardiff proprio contro i Blancos, in cui lo stesso Ronaldo segnò una doppietta. Nel momento in cui decise di lasciare la Spagna, la squadra che più di tutte ambiva a grandi trofei e che dimostrava di avere una rosa super-competitiva era proprio la Juventus.

Ma negli anni, questa grinta e questa voglia di vincere il trofeo più ambito da un giocatore di club (la Champions League) è svanita piano piano. Nei tre anni in bianconero, il portoghese non è andato oltre i quarti di finale. Da qui, dunque, l’idea che ha iniziato a prendere piede nella sua testa di lasciare Torino. Oltre alla scarsa fiducia nel progetto bianconero, l’immobilismo sul mercato e il ritorno di Massimiliano Allegri, hanno ulteriormente complicato le cose e portato il giocatore a decidere di dire addio alla Juventus per sempre.

L’addio contestato di Donnarumma

Gianluigi Donnarumma è stato il primo dei top player della Serie A a dire addio al calcio italiano. Il portiere campione d’Europa, già prima di iniziare l’Europeo, aveva fatto sapere di non volere continuare la sua avventura in rossonero, con cui ha vissuto la prima vita da calciatore a partire dalle giovanili. Il motivo? Ambizioni diversi che non coincidevano con quelle del club. In più la richiesta di uno stipendio monster che il Milan non avrebbe potuto garantirgli. Scaduto il contratto il 30 giugno con i rossoneri, il portiere ha trovato un accordo faraonico con il PSG, decidendo di continuare la sua carriera in Francia. La vittoria con l’Italia a Euro2020, impreziosiata anche dai due rigori parati in finale all’Inghilterra, hanno fatto schizzare le sue ambizioni. Ma il PSG sarà stata la scelta giusta? Per ora la risposta è no.