Inter

(Photo by Marco Luzzani, Onefootball.com)

A inizio 2021, l’Inter è in corsa per lo Scudetto con i rivali cittadini del Milan. I nerazzurri dopo un girone d’andata chiuso al secondo posto a -2 dai rossoneri e vengono da una serie positiva di 7 vittorie consecutive in campionato (iniziata il 22-11-2020 contro il Torino).

Dopo la delusione della Champions League dove i nerazzurri sono usciti alla fase a gironi, per l’anno nuovo l’obiettivo della squadra di Conte è solo lo Scudetto. I risultati si sono sistemati dopo un inizio campionato un po’ incerto, ma il gioco continua a latitare.

Il 2021 inizia il 3 gennaio, con il netto 6-2 contro il Crotone che segna l’ottava vittoria di fila in campionato dell’Inter. Nerazzurri che però subiscono due battute d’arresto sul finire del girone d’andata, perdendo a Marassi con la Sampdoria per 2-1 e pareggiando all’Olimpico contro la Roma.

Il 17 gennaio l’importante vittoria sulla Juventus per 2-0, l’ultimo stop (pari 0-0 con l’Udinese) e poi dal 30 gennaio (Inter-Benevento 4-0), i nerazzurri non si fermeranno fino allo Scudetto. Con il decisivo ingresso nell’11 titolare di Eriksen, i nerazzurri infilano il febbraio perfetto battendo la Fiorentina il 5 febbraio, operando il sorpasso sul Milan il 14 febbraio con il 3-1 sulla Lazio e allungando a +4 sui rossoneri nel Derby della giornata successiva, vincendo 0-3.

Febbraio si chiude con il 3-0 al Genoa e marzo e aprile sono ancora tasselli della cavalcata nerazzurra. Sei vittorie di fila dal 4 marzo all’11 aprile contro Parma, Atalanta, Torino, Bologna, Sassuolo e Cagliari.

Il 18 e il 21 aprile i pareggi con Napoli e Spezia, il 25 aprile vittoria fondamentale contro l’Hellas Verona e maggio è il mese della festa. Il primo maggio i nerazzurri vincono 0-2 a Crotone e il giorno dopo sono Campioni d’Italia per la 19° volta. Il mese di maggio si chiude con alte tre vittorie nelle ultime 4 partite di campionato, chiuso a 91 punti.

Per i tifosi interisti durante la Festa Scudetto del 23-05-2021 sembra l’alba di una nuova era. Dieci anni dopo l’ultimo campionato vinto, la prospettiva è quella di una crescita della società e del progetto tecnico. Ma le ombre sulle difficoltà della proprietà si fanno pressanti e reali e le voci su un ridimensionamento tecnico della squadra diventano quanto più veritiere.

Il 28 maggio 2021 Antonio Conte lascia la guida tecnica dell’Inter. Decisione sorprendente per alcuni, non molto per tanti altri ma è il campanello d’allarme di un abbassamento delle ambizioni. La dirigenza nerazzurra ripiega sull’ex tecnico della Lazio Simone Inzaghi.

Nell’estate di EURO 2020 e del trionfo della Nazionale, il periodo estivo non è il massimo per il tifo interista. Per necessità economiche, uno dei colpi dello scorso mercato viene ceduto. Il 6 luglio viene ufficializzata la cessione di Achraf Hakimi al PSG per 60 milioni + 11 di bonus.

L’Inter perde dopo l’allenatore anche uno dei pezzi più importanti dell’11 Scudettato e il mercato in entrata non pare dare grosse speranze se non quella dell’arrivo a parametro 0 di Hakan Calhanoglu, un’operazione lampo a seguito del drammatico episodio occorso a Christian Eriksen durante gli Europei il 12 giugno.

Luglio passa senza grossi sconvolgimenti, se non per le voci sempre più insistenti di un ulteriore cessione. Si fa spazio l’ipotesi di un addio di Romelu Lukaku, leader dell’attacco nerazzurro. Si fa avanti il Chelsea e dopo una trattativa nemmeno troppo complicata, Big Rom se ne va. La proprietà incassa 115 milioni dalla cessione del bomber belga, in data 7 agosto.

L’ambiente interista tra sfiducia e contestazioni è una polveriera e la dirigenza prova a coprire il possibile. A sole due settimane dall’inizio del campionato l’Inter si ritrova con un nuovo allenatore, senza Cristian Eriksen, senza Achraf Hakimi e con il fresco addio dell’attaccante titolare.

La dirigenza punta su un altro parametro 0 come Edin Dzeko per coprire il vuoto lasciato da Lukaku e acquista dal PSV l’esterno destro Denzel Dumfries per 12 milioni.

Inizia il campionato 2021/2022: nelle prime giornate di agosto l’Inter di Inzaghi vince 4-0 contro il Genoa e 1-3 contro il Verona, quest’ultima targata dalla doppietta del neo acquisto Joaquin Correa, arrivato dalla Lazio per circa 30 milioni.

Tra addetti ai lavori e tifosi l’idea generale è quella di un Inter indebolita (soprattutto davanti) e non più possibile candidata allo Scudetto, dopo gli sconquassamenti estivi. E l’inizio di campionato con Napoli e Milan in rampa di lancio sembrano dar forza a tale ipotesi.

Ma l’Inter di Inzaghi mostra un’anima ben diversa da quella di Conte. La squadra esprime un ottimo gioco offensivo, molto più libero e schematico di quello dell’ex tecnico.

L’Inter ha un’idea precisa con un centrocampo molto più mobile e esterni più alti. Il vestito tattico del 3-5-2 è rimasto ma ne è cambiata la forma, tenendo i punti di forza (come la solidità difensiva) e acquisendone altri come il carattere e la mentalità di essere i campioni in carica.

Settembre porta buoni risultati (vittorie con Bologna e Fiorentina) a prestazioni atalenanti (pari con Samp, Atalanta e Shakhtar) e sconfitte pur con ottime prove (KO in Champions con il Real Madrid), ma l’Inter dà comunque l’idea di non essere così allo sbando.

Ottobre inizia con la vittoria sul Sassuolo per 1-2 e prosegue con il primo stop in campionato con la Lazio, con la sconfitta per 3-1 all’Olimpico. Subita più per errori che per una gara giocata male. Intanto i nerazzurri riprendono la carreggiata in Champions battendo lo Sheriff e pareggiando in campionato contro la Juventus il 24 ottobre.

Il mese si chiude con le vittorie con Empoli e Udinese e una squadra comunque in crescita dove Calhanoglu sta prendendo fiducia nel ruolo di mezzala voluto da Inzaghi, Dumfries seppur con maggior fatica dà segnali di potenziale e un gioco più offensivo e un Dzeko affidabile non stanno facendo rimpiangere Lukaku.

Novembre l’Inter supera 1-3 lo Sheriff in Moldavia e il 7 novembre spreca un match point nel Derby con il Milan, non approfittando di accorciare a -4 dai rossoneri ma restando a -7 dopo l’1-1 finale. Ma come detto, l’Inter è in crescita e dopo la pausa nazionali di novembre i nerazzurri prendono il volo.

Il 21 novembre vittoria e grande prova contro il Napoli per 3-2 e doppio colpo su partenopei e rossoneri (sconfitti a Firenze) e Inter che ritorna nella corsa Scudetto a -4. Tre giorni dopo, 2-0 al Donetsk e ottavi di finale di Champions League dopo un decennio.

Sullo slancio delle vittorie con Napoli e la qualificazione agli ottavi, i nerazzurri cominciano a diventare una schiacciasassi superando Venezia, Spezia e dominando la Roma all’Olimpico per 0-3 tra fine novembre e inizio dicembre.

Poco male la sconfitta al Bernabeu con il Real Madrid per 2-0, il 12 dicembre dopo il 4-0 sul Cagliari l’Inter sorpassa il Milan in vetta alla classifica, convincendo per gioco e risultati.

Il 17 dicembre 5-0 alla Salernitana all’Arechi e che consegna il +4 ai nerazzurri (Milan che verrà sconfitto dal Napoli nella stessa giornata) e anno che si chiude con la vittoria di misura sul Torino per 1-0 a firma Dumfries, a segno anche all’Olimpico con la Roma e a Salerno.

Un 2021 da ricordare per l’Inter. Lo Scudetto, la “paura” di un ridimensionamento in estate, ma un carattere che ha permesso di affacciarsi al 2022 da primi in classifica al termine del girone d’andata e a agli ottavi di Champions League.