Serie A, il 2021 dell’Udinese

(Photo by Enrico Locci/Getty Images)

C’era una volta una formazione friulana che regalava emozioni e dimostrava di poter fare tanto con un’idea e una programmazione. Una squadra a tinte bianconere che sfoggiava campioni da far conoscere al mondo intero e da guidare verso grandi traguardi, in sfide mozzafiato nella massima competizione europea, la Champions League.

L’Udinese, quella società tanto gloriosa, oggi prova a non perdere il suo smalto. Di certo non regala le emozioni di un tempo, lottando ormai da ben 9 stagioni per un posto comodo a metà classifica, senza troppo chiedere ai suoi se non evitare il rischio di una retrocessione che si dimostrerebbe un vero e proprio disastro sportivo, per una società che dal 2016 mette in mostra anche una struttura come la Dacia Arena, uno degli stadi più moderni dell’intero paese.

La società di proprietà dei Pozzo in questo 2021 ha vissuto un anno non semplice, con la salvezza arrivata nelle ultime giornate la scorsa stagione, con i panchina Luca Gotti e con un trascinatore come Rodrigo De Paul. La capacità degli scout friulani non è diminuita, visto che proprio l’argentino ha lasciato i compagni per accasarsi all’Atletico Madrid, questa estate per un compendio economico pari a 35 milioni di euro.

Tuttavia, i risultati ottenuti sul campo non sono gli stessi delle stagioni  gloria del club. Nel girone di ritorno della scorsa Serie A, l’Udinese ha portato a casa un tredicesimo posto e 22 punti guadagnati. Questi, sommati ai 18 racimolati nel girone di andata, hanno portato i friulani a chiudere il campionato al 14 posto con 40 punti all’attivo.

In estate l’Udinese ha cambiato volto. Hanno salutato gli elementi più importanti. Oltre il centrocampista De Paul, è stato ceduto anche il portiere Musso, destinazione Atalanta con una spesa bergamasca di 20 milioni di euro. A questi si sono aggiunti gli addii anche degli attaccanti Okaka e Llorente. In entrata sono arrivati Samardzic dal Lipsia per 3 milioni di euro, l’acquisto più pagato dell’ultima sessione estiva e Beto in prestito dalla Pertimonense quello che renderà di più in questo nuovo ciclo.

La stagione 2021/22 è iniziata con un pareggio interno contro la Juventus di Allegri, fresca di nuova guida tecnica ma con la grana Cristiano Ronaldo in partenza. Le due vittorie successive con Venezia e Spezia lasciarono ben sperare, prima del tracollo contro il Napoli per 4-0 e poi con Roma e Fiorentina.

La vittoria manca a Gotti e ai suoi per ben 8 giornate, prima della sfida del 7 Novembre, proprio alla Dacia Arena contro il Sassuolo. Il primo tempo è una girandola di emozioni. I bianconeri passano in vantaggio già all’8 minuto con il gol di Deulofeu ma i fantasmi del passato si ripresentano con i gol di Berardi e Frattesi. Prima dello scadere il primo tempo, però, Frattesi mette il pallone nella porta sbagliata e sigla il pareggio. Ad inizio ripresa Beto porta avanti i suoi, costretti a difendere tutto il secondo tempo, ma usciti dal campo con i tre punti tanto desiderati.

Sarà quella l’ultima vittoria di Gotti sulla panchina friulana. Dopo tre pareggi e due sconfitte, l’allenatore veneto viene sollevato dal suo incarico per fare spazio a Gabriele Cioffi. La formazione, guidata dal nuovo allenatore, è subito chiamata ad una sfida importante contro il Milan. Beto mette il pallone in rete dopo 17’ e la difesa friulana sembra reggere l’intera gara prima di crollare sotto la forza di Ibrahimovic al 92’. L’impresa sfiorata regala fiducia, un risultato che porta a due vittorie consecutive, entrambe per 4-0 contro Crotone in Coppa Italia e Cagliari in Serie A.

Dove potranno arrivare Beto e compagni in questa stagione ce lo dirà solo il campo, di certo continuerà ad aleggiare un alone di curiosità attorno a questa gloriosa società che spera presto di tornare tra le grandi del nostro campionato.