Serie B, Ventura: “Le migliori del campionato? Ecco cosa penso”

Serie B Ventura

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images for Lega Serie B)

Gian Piero Ventura, ex CT della Nazionale Italiana, è stato intervistato dall’Unione Sarda per analizzare il campionato di Serie B 2022-2023. Di seguito le sue dichiarazioni.

Serie B, l’analisi di Ventura

Serie B Ventura
(Photo by Paolo Rattini/Getty Images for Lega Serie B)

CALCIO –Ormai sono sempre in vacanza, ma se mi chiede quanto mi manca il calcio, la risposta è semplice: per niente. E dopo trentasette anni direi che ci può stare”.

LAVORO E STRESS –Sarò sincero: forse il lavoro settimanale sì. Ma non lo stress della partita, ancora meno le polemiche giornalistiche che fanno da contorno. Lasciare la panchina è stata una decisione presa in serenità”.

CALCIO VISTO DA FUORI –Si cerca sempre di migliorare, di cambiare. Ma alla fine conta soprattutto la qualità dei giocatori. Come il georgiano del Napoli Kvaratskhelia, uno che salta l’uomo e che fa impazzire perché dribbla come ormai non fa nessuno. Ammetto, guardo poche partite. Mi piace il Napoli, guardavo l’Atalanta quando c’era il Papu Gomez. E poco altro”.

VENEZIA – “A parte Gaucci, i presidenti vulcanici li ho avuti tutti. Con Zamparini fu un rapporto d’amore-odio e di Venezia ho ricordi fantastici, col cammino in Coppa Italia dove eliminammo la Juve di Baggio e sfiorammo la A per un punto. Un ricordo indelebile, ma Cagliari era un’altra cosa…”.

CELLINO –Lui e Cairo sono i presidenti con cui ho avuto i rapporti migliori. Ma con Cellino c’era un legame d’amicizia che andava oltre la professione. Quando arrivai, nel 1997, mi mise alla prova e mi diede le chiavi della società. Non se ne pentì. Oltre alla promozione e alla salvezza, con le cessioni dei vari Macellari, O’Neill, Zebina e Muzzi facemmo delle plusvalenze straordinarie. E non dimentico il rapporto umano con la gente, tonnellate di affetto con persone speciali”.

MUZZI –Al mio arrivo trovai un Muzzi che non faceva il calciatore: enormi potenzialità, ma arrogante, presuntuoso. Per svoltare serviva il dialogo o un atto violento. Usai il secondo metodo, lo tenni in tribuna per due o tre partite. E devo ringraziare Cellino, perché quando Roberto andò da lui a protestare, gli rispose: “Hai ragione, Ventura ha sbagliato, avrebbe dovuto metterti in tribuna prima”. E dal giorno dopo, Muzzi si mise a tirare il gruppo, diventando mio figlioccio e il capocannoniere, segnando 33 reti in due anni e venendo ceduto per trenta miliardi di lire all’Udinese”.

CAPOZUCCA –Capozucca è un carissimo amico. So quanto soffre per il Cagliari, gli auguro con tutto il cuore di centrare la promozione. Provare a riportarmi a Cagliari? Devo essere sincero, sì. Ma non era il momento giusto per tornare”.

SERIE B –Il Cagliari, col Genoa, ha la rosa migliore. Ma la B è un campionato a parte, dove il Pisa, finalista dei playoff lo scorso anno, ora è ultimo. Un campionato dove non si possono fare pronostici e dove chi arriva da retrocesso deve fare in fretta a calarsi in questa nuova realtà”.

DIFFICOLTA’ –”Far capire all’ambiente che non può essere semplice riprendersi la A. Società, allenatore e giocatori devono calarsi in una realtà diversa, ci saranno momenti difficili, ma restando sul pezzo si riesce a centrare l’obiettivo. Perché poi i valori emergono e giocatori come Lapadula, Pavoletti o Nandez, per dirne alcuni, non ce li ha nessuno”.

LIVERANI –All’inizio devi prendere per mano il pubblico, portarlo dalla tua parte e puoi farlo con le prestazioni, l’impegno e l’entusiasmo. Poi sarà la città a venirti dietro. Ecco perché Cagliari e Genoa sono le due grandi favorite. Poi una sorpresa, magari il Bari, visto che vivo qui. Ma come ho detto prima, ogni previsione è un azzardo”.