Spagna, Laporte: “Con la Croazia sarà durissima vincere”

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Aymeric Laporte ha solamente un obiettivo in testa al momento: riuscire a portare la Spagna in fondo agli Europei. Lui stesso, però, ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ha avvertito che non sarà per niente semplice. A partire dalla gara di questo pomeriggio contro la Croazia, una squadra “piena di grandi giocatori”. Il difensore del Manchester City è stato uno dei migliori giocatori della Nazionale spagnola nella fase a gironi, ma le critiche hanno riguardato tutta la squadra allenata da Luis Enrique. 

Le parole di Laporte

La partita con la Croazia – “É piena di grandi giocatori a cominciare da Modric, il capitano, sarà durissima. Nelle prime due gare abbiamo faticato a far gol ma giocando bene e ora ci siamo sbloccati. La vittoria è stata molto più importante dei 5 gol fatti: abbiamo acquistato fiducia e morale, se continuiamo così possiamo fargli male. Se dovessimo sfidare la Francia sarà emozionante. E complicato”.

Sulle critiche riguardo la scelta della Nazionale – Dicano quel che vogliono. Non m’interessa. Sono qui e felice. Mi ha chiamato il presidente federale, e poi Luis Enrique. Mi ha detto cosa voleva da me e che se fossi venuto mi vedeva all’Europeo. Ho preso la nazionalità ed eccomi qui. Ho due nazionalità e le sento entrambe come mie”.

La carriera – “Ho cominciato attaccante, poi sono passato a centrocampo e sono finito in difesa. Non mi piaceva, minacciai di smettere. La squadra aveva bisogno di un centrale e lì sono rimasto, ma non ho perso la voglia di tener palla: averla tra i piedi è meglio che correrle dietro”.

Le differenze tra Guardiola e Luis Enrique – “La sostanza, l’essenza, il principio di base sono simili. Con Pep i centrali devono attaccare di più, qui in nazionale ci copriamo le spalle di più”.