Spagna, lotta al razzismo: la polizia potrà sospendere le partite

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Arriva dalla Spagna un nuovo passo nella lotta al razzismo: la polizia avrà il potere di sospendere le partite di calcio in caso di clamorosi eventi sugli spalti. Con una nuova circolare del Ministero dell’interno, riportata da El Pais, lo Stato ha deciso di intervenire dopo i gravi episodi registrati negli ultimi anni nei vari impianti sportivi della nazione. 

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Sul Paìs la nuova circolare del ministero dell’Interno per limitare il razzismo negli stadi

Dopo gli insulti subiti dal calciatore brasiliano del Real Madrid Vinicius Junior lo scorso 21 Maggio, durante un incontro di Liga, lo stato spagnolo ha preparato una circolare con la quale rafforza il ruolo degli agenti e delle forze di sicurezza e, in particolare, del comando di polizia che svolge il coordinamento della sicurezza in ogni impianto sportivo.

La polizia spagnola potrà dunque sollecitare gli arbitri a non far cominciare, fermare o sospendere una partita quando gli episodi di razzismo sono di grave entità. Questa misura deve essere presa di comune accordo tra il coordinatore della sicurezza e l’arbitro, e deve tener conto di diversi fattori prima di prenderla. Tra questi, va soppesata “la gravità dei fatti accaduti”, “l’evoluzione prevedibile di eventi che il provvedimento di sgombero potrebbe supporre tra il pubblico” o come inciderebbe sullo svolgimento della competizione. Il responsabile del dispositivo di polizia ha la il potere di “ordinare di propria iniziativa” lo sgombero dello stadio senza consultare l’arbitro.

Fino ad oggi la Liga ha registrato 14 casi simili a quello subito da Vinicius a Valencia, ma la partita è stata interrotta in un solo caso: tra Rayo Vallecano e Albacete in Seconda Divisione nel dicembre 2019, dopo che i tifosi locali hanno più volte chiamato “nazista” Roman Zozulia.