Stefan Radu fa 402 e riscrive la storia della Lazio

lazio radu

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Come te nessuno mai. Prendiamo, banalmente, in prestito il titolo di un vecchio successo cinematografico di Gabriele Muccino perché calza a pennello. Stefan Radu, che oggi partirà titolare nella sfida dell’Olimpico tra Lazio e Spezia, supera il record che fu di Giuseppe Favalli e fa 402 con la maglia biancoceleste. Come lui, appunto, nessuno mai. Arrivato a Roma nel gennaio del 2008, in prestito dalla Dinamo Bucarest, il difensore rumeno ci mette poco a conquistare l’ambiente romano. Dedizione, grinta, continuità e anche una certa flessibilità tattica fanno innamorare Delio Rossi, che convince Lotito a riscattarlo.

Si avvicendano gli allenatori, prima l’infelice parentesi Ballardini, poi Edy Reja, quindi Petkovic, ma Stefan Radu è sempre lì. Terzino sinistro adattato, all’occorrenza, a fare il centrale, è imprescindibile. Le prestazioni del classe 1986 migliorano stagione dopo stagione, la sua è una lenta scalata, in campo come nell’Olimpo dei miti laziali. In maglia biancoceleste, in 12 stagioni, ha vinto sei trofei, 3 Coppe Italia e 3 Supercoppe Italiane. Oggi, supera un record che resisteva dal 2004, un altro calcio, un’altra epoca e un’altra Lazio. Di cui Stefan Radu, diventato ormai un simbolo anche in termini di appartenenza, ha riscritto la storia. Una storia destinata a durare, perché Stefan Radu, superato anche l’ultimo infortunio, sta bene, e a 35 anni non ha alcuna intenzione di andare in pensione. Né Simone Inzaghi pare intenzionato a fare a meno di lui…