Storie di numeri uno: l’Italia ha chiuso la porta

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L’Italia da sempre è stata patria di grandissimi portieri. Una tradizione, quella italica, radicata nel tempo che anche durante questa stagione sta dando i suoi frutti. La storia parla di Albertosi, Zoff, Zenga e Buffon solo per citarne alcuni. Il presente vede Gianluigi Donnarumma leader indiscusso tra gli estremi difensori nostrani.

Il portiere del Milan, fuoriclasse praticamente dalla nascita, a ventidue anni ancora da compiere ha già disputato 196 partite in Serie A, a difesa della porta del Milan. Un dato semplicemente mostruoso per uno abituato a bruciare le tappe, lanciato nella mischia dall’allora tecnico rossonero Sinisa Mihajlovic ad appena 16 anni e 8 mesi. Da quel pomeriggio di fine ottobre contro il Sassuolo, Donnarumma è poi diventato titolare della Nazionale, con la quale ha disputato 22 partite. Ma soprattutto, ha dimostrato sul campo, di essere quel tipo di calciatore, in questo caso portiere, che passa una volta ogni 20-30 anni.

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Alle sue spalle però in questa stagione si stanno confermando ottimi portieri. Per rendimento e peso specifico delle parate il primo è sicuramente Marco Silvestri dell’Hellas Verona. Non più giovanissimo, compirà trent’anni a marzo, il portiere dei veneti ha trovato una maturazione definitiva ed importante con i colori gialloblù addosso. Dopo una carriera da girovago, tra la provincia Modena, Chievo, Reggiana e Padova all’Inghilterra a difesa della porta del Leeds United. Nella stagione in corso risulta essere il portiere meno battuto del campionato, aiutato anche dall’ottima organizzazione difensiva della squadra di Juric. In ogni caso Silvestri sta dimostrando di essere un grande portiere, pronto per palcoscenici anche più importanti.

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Per età e qualità il più vicino a Donnarumma è Pierluigi Gollini. L’estremo difensore classe 1995 dell’Atalanta è reduce da un quarto di finale di Coppa Italia contro la Lazio semplicemente spettacolare. Parate decisive in quantità che hanno permesso ai suoi il passaggio del turno. Determinante come ad Amsterdam contro l’Ajax in Champions League, quando un suo intervento miracoloso sul risultato fermo sullo 0-0 permise ai suoi di rimanere in partita e di trovare poi la forza per qualificarsi agli ottavi della maggiore competizione per club europea per la seconda stagione consecutiva.

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A Cagliari, invece, si godono le parate di Alessio Cragno. Il classe 1994 di Fiesole, nonostante i sardi stanno avendo non  poche difficoltà in stagione, risulta essere, per distacco il migliore dei suoi. Non altissimo per il ruolo che ricopre (184cm), compensa l’altezza poco elevata con una grande esplosività di gambe, dei riflessi ed una reattività fuori dal comune. Il suo nome è stato spesso associato alla porta di grandi club per la prossima stagione, la strada intrapresa è quella che porta ad una big del nostro campionato.

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Le grandi della Serie A potrebbero ritornare a puntare sui portieri italiani. Se prendiamo in considerazione le prime 8 in classifica al momento, soltanto Milan, Atalanta e Verona sono difese da numeri uno nostrani. Escludendo Alex Meret ed il Napoli, visto che al friulano spesso viene preferito il colombiano David Ospina. La scelta e soprattutto le qualità non mancano, basti pensare anche ai vari Emil Audero, Salvatore Sirigu, Andrea Consigli e Lorenzo Montipò la scuola italiana dei numeri uno è tornata a ruggire. L’Italia può sentirsi sicura in vista dei prossimi Europei e delle qualificazioni ai Mondiali, la porta è chiusa a tripla mandata.