Tebas-Guardiola, botta e risposta tra economia e Premier

Guardiola

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Ieri, di fronte ai media, da casa sua a Rialp, Pep Guardiola ha mandato un messaggio decisamente poco criptato al presidente della Liga Javier Tebas. In cui, in sostanza, lo ha invitato a studiare il modello Premier, capace di generare introiti dalla vendita dei diritti televisivi in ogni angolo del mondo. Portando tanti soldi nelle casse dei club che, ogni estate, hanno la possibilità di reinvestirli sul mercato. “La gestione della Premier è migliore, ha un suo pubblico anche in Asia, il signor Tebas dovrebbe imparare. Probabilmente il calcio è l’unico settore economico in cui chi vuole investire viene visto male. Non lo capisco, perché si ripercuote sulle finanze di tutti i club del mondo. Che problema c’è se City, United, Chelsea o Liverpool vogliano investire? Club come il nostro – ha detto Pep Guardiola – non vogliono nessun beneficio, solo reinvestire affinché possa continuare a crescere per i suoi tifosi“.

Esiste un controllo della Uefa, come il Financial Fair Play. Se si vende meglio il prodotto, e si paga di più per i diritti Tv, il signor Tebas, che sa tutto meglio degli altri, che è il più saggio di tutti, e che si sente in diritto di dire agli altri cosa fare, beh, che impari. Magari così Barça, Madrid, Atlético o Valencia avranno maggiori risorse per fare gli investimenti necessari, e se siamo noi a sbagliarci, ci sanzioneranno e non potremo giocare, perché non è il caso che ognuno faccia ciò che vuole. Ma chiedo: se Tebas vendesse meglio il prodotto Liga, non sarebbe più facile per il Barcellona trattenere Messi? Sembra che faccia sempre tutto bene, e che il problema siano gli altri club e gli altri Paesi“, ha chiosato Pep Guardiola.

La risposta di Javier Tebas è arrivata attraverso il profilo Twitter ufficiale del presidente della Liga, breve ma piccata. “Pep, dalla Premier imparo ogni giorno, ma sarebbe bello che ti insegnassero un po’ di macroeconomia del calcio, degli effetti dei club statali sull’inflazione dei salari, di demografia , di penetrazione delle tv a pagamento, di Cina… e dell’assoluzione del TAS avremo presto notizie“. Insomma, un botta e risposta tutt’altro che banale, senza un vincitore, ma con una Liga obiettivamente in difficoltà, ed una Premier che, dopo il dietrofront sulla Superlega, è tornata a spadroneggiare sul mercato.