Torino, Cairo: “Belotti? Andrà via a 0 ma rinnoveremo Bremer”

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Il presidente del Torino Urbano Cairo ha rilasciato una lunga intervista a Il Tempo, dove ha parlato dell’attuale situazione della sua squadra, trattando anche temi caldi quali quello della partenza di Belotti. Queste le sue parole: “Questa stagione è su una linea che ci riporta in equilibrio con quanto fatto dal 2013 al 2020. Calcio sostenibile? Prima del Covid già qualcosa non andava, poi è stato peggio. Speriamo le cose migliorino, ma intanto gli stadi tornano al 50%. Un tempo il mio toro si aggiudicava lo scudetto del bilancio. Ora, da tre esercizi, ha perso lo scudetto e ora sono chiamato a ripianare le perdite. I ricavi in meno? Colpa degli stadi vuoti, minori sponsorizzazioni e un mercato meno dinamico. A noi capitava di vendere un giocatore a sessione e ricavare soldi da reinvestire. Nel sistema bisognerebbe favorire l’ingresso die fondi, come accade altrove.

I giocatori in tutto questo hanno ancora un ruolo centrale. Pensate agli oltre cento giocatori in scadenza di contratto che chiedono sempre ingaggi maggiori e ti lasciano con niente in mano. Ci vorrebbe un indennizzo per le squadre che hanno cresciuto questi giocatori. Belotti? Lo abbiamo preso a 8 milioni, cifra non da poco quando nemmeno il Palermo ci credeva. Era il 2015 e grazie alla pazienza e al lavoro di Ventura, Andrea è diventato Belotti. Ma credo che ora se ne andrò a 0. Tradito? Lui ci ha dato molto e noi altrettanto. Forse si aspettava che lo cedessi al Milan 4 anni fa, sarebbe voluto andare lì. Ma non potevamo interrompere quel tipo di rapporto e armonia. Ma nel tempo ho capito che se un giocatore se ne vuole andare, è meglio lasciarlo partire. Nella testa cambiano e si rischia di andare incontro ad infortuni da stress. 

Bremer? Presto rinnoveremo il contratto. So quello che il Torino è per lui. Poi un giorno sarà libero di coltivare le proprie ambizioni magari in un club che gioca la Champions. Pobega? Mi piace come si muove in campo e il fiuto del gol. Mi avrebbe fatto piacere prenderlo con una formula diversa, ma dovevamo pensare intanto a rinforzare il gruppo. Juric? Un martello, concreto come pochi. Apprezzo il suo senso del lavoro e le sue idee forti. In lui vedo un calcio divertente e uno spirito da Toro. Però nel Torino come in tutte le mie aziende si fa così: prima si tira la linea e poi si guarda, in questo caso, nella stessa parte di Juric. Cercheremo i giovani, ma servono anche gli esperti. Se si creeranno le condizioni prenderemo qualcuno già a gennaio. 

Vagnati? Ha grandi qualità e non molla mai. Arrivare in un posto nuovo con la difficoltà dovuta alla pandemia non è la cosa più facile del mondo. Il titolo del 1926/27? Ci spetta”.