Torino-Genoa, Juric: “Domani devono arrivare punti. Siamo carichi e rabbiosi”

Torino-Genoa aprirà la nona giornata di Serie A domani alle 18.30. Ivan Juric, tecnico dei granata, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match con i rossoblù.

Per prima cosa, l’allenatore ha parlato del legame che ha con il Genoa e l’emozione di affrontare il Grifone da grande ex.

“Il Genoa è una squadra con tante opzioni, una squadra con tanti giovani interessanti che sta bene a livello emotivo. A livello personale mi sono abituato a giocare contro il Genoa ma, quando entro a Marassi, i sentimenti emergono sempre. Da questo punto di vista, giocando in casa, è diverso”.

L’argomento affrontato in seguito è stato sulla rosa e sul recupero degli infortunati.

“Abbiamo una rosa competitiva, quando ci sono tutti forse siamo anche troppi. Siamo 25, il numero ideale è 18 più 3-4 ragazzi. Ma quando ci sono tutti abbiamo ricambi giusti e qualità”.

Juric ha poi risposto ad una domanda sui 5 gol subiti nell’ultimo quarto d’ora su 8 totali.

“C’è un po’ di tutto dietro questo dato. Finché potevamo fare i cambi giusti, come a Sassuolo, si poteva aumentare il ritmo e mettere gente giusta. A Napoli, dopo un’ora di gioco l’inerzia era dalla parte nostra e un gol non si prendeva perché il Napoli in quel momento non creava tanto. A volte ci sono anche casi di sfortuna, come il rimpallo che arriva sulla testa dell’avversario più forte. Le partite in cui ho il rammarico sono soprattutto Atalanta, Lazio, Juventus. Non tempo siano strascichi mentali negativi delle scorse stagioni, perché non è che ci fossimo messi dietro a difendere e subire. A Napoli e con la Lazio, ad esempio, abbiamo avuto palle gol alla fine, abbiamo avuto l’atteggiamento giusto. Quando negli ultimi minuti ti metti dietro per paura è normale subire, ma per ora non mi sembra questo il caso”.

Sui miglioramenti che si aspetta ha poi parlato così.

“La squadra fa sempre la sua partita su ogni campo ma ci sono tante cose da migliorare, proprio tante e ci stiamo lavorando. Quest’anno poi è particolare perché si fanno meno allenamenti rispetto al solito e c’è meno tempo di lavorare. Una delle cose che possiamo fare meglio è la fluidità del gioco, facciamo a volte errori tecnici o di movimento che faccio fatica ad accettare”.

Il tecnico granata ha poi parlato dei suoi giocatori partendo dagli esterni Singo e Aina.

“Singo sta crescendo, apprende molto dal punto di vista tecnico e della posizione del corpo. Spesso prima, quando dribblava, era messo male col corpo e sbatteva contro l’avversario successivo. Anche Aina sta crescendo. Ora quello che ci manca sono i loro gol, io sono abituato ad avere 4-5 gol degli esterni, perché si creano tante situazioni in cui loro lo possono fare”.

Su Belotti dal primo minuto.

“Ci sto pensando, non è ancora al meglio, vedo che ogni tanto ha bisogno di pause ma comincia a stare meglio, sta diventando un’opzione seria sia dall’inizio che dopo. L’importante è che non si faccia di nuovo male e continui a crescere”.

Sulla prestazione di Kone a Napoli.

“A me è piaciuto e, nonostante la cavolata sul rigore, non si è notato fosse esordiente. Ha gestito bene la palla. Pe me la situazione ideale è avere 18 giocatori maturi più 3-4- ragazzi giusti e di talento. Kone è cresciuto enormemente negli ultimi due mesi. Giocatori del genere, che hanno talento, bisogna scoprirli e lavorarci così diventano forti. Lui ha fatto bene a Napoli, ora voglio vedere come continua a lavorare, penso che gli darò altre occasioni, mi sembra che ci possa stare in Serie A”.

Sulle condizioni di Pjaca, Verdi e Praet.

“Praet è a disposizione, Pjaca e Verdi ancora devono guarire. Non pensiamo di averi né per il Milan né per la Sampdoria”.

A Juric è stato poi chiesto cosa possa migliorare la squadra in fase difensiva.

“Non siamo così forti da dire che a breve possiamo esplodere. Io sono contento di come ci siamo espressi finora ma sono consapevole che certe cose le possiamo fare meglio e che dobbiamo recuperare altri giocatori. Abbiamo raccolto molto di meno di meno di quello che meritavamo ma non è colpa della sfortuna, abbiamo fatto errori e li abbiamo pagati cari. A volte nel calcio fai errori ma le cose girano bene comunque ma non è così in questo momento. La squadra, però, deve migliorare su alcune cose”.

Alla domanda sulla partita da vincere domani accantonando i progressi del gioco risponde così.

“Non ragiono così, nel calcio sono i progressi che portano i punti. Siamo consapevoli che giochiamo molto meglio rispetto agli anni passati. Comunque è vero, domani devono arrivare punti. Siamo carichi e rabbiosi: è un peccato lasciare punti per strada e dunque siamo consapevoli che domani bisogna vincere, dovremo arrivare in campo con la giusta mentalità. Se non si vince poi le belle prestazioni si dimentica e diventano un problema.  Dobbiamo fare i punti, questo è sicuro, ma tramite il gioco”.

La conferenza si è poi conclusa col tecnico che si è espresso sulla difficoltà nel mandare la I palla in rete e di quanto possa avere inciso l’assenza di Belotti.

“Incidono diverse cose. A Napoli, ad esempio, mi è spiaciuto per Brekalo, in allenamento in quelle situazione fa gol ed è sempre un cecchino. La mia preoccupazione è quella di creare di più. Sprechiamo tante azioni con passaggi non giusti, dobbiamo alzare il livello su questo per creare di più e così facendo si segnerà di più. Poi di certo recuperare giocatori come Belotti aiuta perché in avanti si dipende molto dalle qualità individuali”.