Torino, Gravillon si racconta: “Ligue 1 difficile, l’Italia mi è mancata”

Torino Gravillon

(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Il difensore del Torino, Andreaw Gravillon, si è raccontato ai microfoni di Torino Channel: di seguito un estratto delle sue dichiarazioni sulla Ligue 1, il ritorno in Italia e come sta vivendo il gruppo granata.

Torino, Gravillon si racconta ai microfoni di Torino Channel

In Francia ha giocato a Lorient e a Reims. Com è la Ligue 1?
“La Ligue 1 è difficile. Nelle squadre che stanno in basso ci sono sempre due o tre giocatori davvero fortissimi. E’ un campionato che si basa molto sull’individualità, su giocatori fisici, tecnici e rapidi. Da lì possono uscire giocatori che non hai mai visto”.

Come hai reagito all’interesse del Torino?
“L’ultimo giorno di mercato dormivo al mattino. Mi sveglio alle 10.30 del mattino, prendo il telefono e vedo cinque chiamate perse. Mi chiama il mio procuratore e mi dice ‘Che stai facendo?’. Io gli rispondo: ‘Sto dormendo’. E allora lui: ‘Svegliati, fai le valigie in venti minuti che alle 13 devi essere a Parigi’. Io ho fatto le valigie in dieci minuti e poi gli ho chiesto quale fosse la squadra. Quando mi ha detto che era il Torino ho preso il primo volo. Ero contentissimo di tornare in Serie A e di venire al Torino”.

Cosa conoscevi del Toro?
“Non avevo seguito tanto il campionato italiano andando in Francia. Ma conoscevo il Toro, sapevo che era forte e so che ha una bella storia. Quindi quando ho saputo che mi voleva ho detto sì”.

Come ti sembra la piazza e la tifoseria granata?
“E’ una squadra che vive molto il calcio. L’ho notato prima del derby con la Juventus. E anche con il Filadelfia a porte aperte. Non mi aspettavo tutta quella gente. In passato in altre squadre quando c’erano gli allenamenti a porte aperte c’erano una cinquantina di persone. Al Filadelfia la tribuna era piena e i tifosi cantavano. E’ bellissimo, ti dà una carica in più per la partita. Per noi è importante avere una tifoseria che ti segue sempre, a prescindere dal risultato”.

Chi sono i ragazzi che tengono alto il morale in spogliatoio?
“Difficile dirne uno. Tutti. Ogni giorno c’è sempre qualcuno in spogliatoio che ti fa ridere. Se devo fare un nome dico Ola Aina. Arriva sempre con una gran voglia di vivere addosso, ha sempre la musica e un gran sorriso. Non l’ho mai visto arrabbiato, mai”.