Torino, Juric: “Prossime 7 partite decisive per la stagione”

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Conferenza stampa per Juric in vista dell’ultimo match di giornata, il posticipo serale del lunedì tra Torino e Udinese. Ecco le parole dell’allenatore granata.

Si riparte dopo la sosta: che partita si aspetta?
Apprezzo l’Udinese, sanno lavorare bene e sanno scegliere i giocatori. E hanno una collaborazione con il Watford. Ho sempre trovato difficoltà contro di loro e contro Gotti, hanno qualità e forza fisica. Noi abbiamo avuto tanti nazionali, con Praet, Brekalo e Sanabria che sono tornati e pian piano li stiamo recuperando. Ho tante scelte da fare domani“.

Come stanno i nazionali?
Sanabria ha avuto un problema con la schiena, oggi ha fatto un allenamento a parte e sarà convocato. Praet era da tanto che non giocava, fa fatica nel recupero dopo le partite e non trova continuità di allenamento: ora è tornato sta meglio, ha lavorato con noi e verrà convocato. Brekalo, infine, aveva un problema al polpaccio, ha fatto 20 minuti con la nazionale e speriamo che sia tutto risolto. Gli altri sono lontani dai recuperi, parlo di Ansaldi e Mandragora: non ci siamo ancora”

Vagnati è in Sud America, le ha parlato di qualcuno?
Non è il momento di parlarne. In più a gennaio fai pochi ritocchi: il gruppo che ho mi piace, non bisogna parlare tanto perché faremo poco

Come ha ritrovato Belotti?
Ha bisogno di lavorare dopo anni che non lavorava bene. Deve trovare continuità, niente altro. L’ho trovato normale

Che sensazioni ha sulla voglia di riscatto?
A La Spezia non abbiamo fatto bene, ma non così negativa come a Firenze. Abbiamo creato situazioni per pareggiare ma non ci siamo riusciti. La squadra è normale: capisco le brutte prestazioni, è normale dopo tante gare, ma mi dà fastidio non fare punti. Al momento, anche quando giochiamo molto bene, non riusciamo a strappare risultati positivi. C’è da lavorare

Tornando su Belotti, come va con il recupero fisico?
L’ho detto prima: al di là dell’infortunio, deve avere continuità nel lavoro e allenarsi forte. In passato non è stato così, a volte lo paghi perché perdi l’abitudine. Il mio auspicio è che pian piano trovi la condizione degli anni passati: se la trova e alza il livello, si alza il livello della squadra. Ma a La Spezia la sua partita è stata molto brutta. Se merita, gioca; altrimenti non gioca. Deve darci un segnale forte

Come può descrivere Pobega e a chi si può paragonare?
Lo seguivo da anni, lo volevo già prendere prima: mi piacciono i ragazzi italiani con questa mente, come lui, Buongiorno, Pessina e Dimarco. Partono dal basso, poi crescono e capiscono il valore dei soldi e dell’allenamento. Hanno grande stabilità emotiva, così possono crescere. Pobega è un centrocampista totale: non ha dato da regista, non ha niente in cui emerge ma è bravo in tutto e fa prestazioni importanti. In poco tempo è arrivato in nazionale, è una bella cosa

Pjaca come si è allenato?
Ha fatto due settimane di continuità, ha lavorato bene e nella seconda settimana ha fatto meglio rispetto a prima. Può giocare dall’inizio e può giocare insieme a Brekalo: lui a sinistra, il croato va bene anche a destra

Come vi state allenando su palla inattiva?
Abbiamo potenziale in queste situazioni, abbiamo fatto troppo poco. Ci mancano quei gol, le partite si vincono anche così. A La Spezia abbiamo fatto un errore, così non va bene. Il battitore puro ci manca, quello che la mette bene in mezzo. Ma abbiamo saltatori pericolosi, spero che già da domani cambi la storia. E dobbiamo migliorare tanto

Beto va tenuto particolarmente sotto osservazione?
E’ veloce nel lungo, è uno dei giocatori con i quali l’Udinese è stato bravo a scovarlo. Sui piazzati sono pericolosi anche Becao e Nuytinck, ma mi aspetto che anche noi diventiamo più pericolosi

Quanto arriva di positivo dalle nazionali?
Lukic ha preso una bella strada, è più convinto e deciso. Ha un ruolo definito e deve continuare così. Anche in nazionale è titolare fisso, sono contento perché vuol dire che si merita di giocare per la Serbia. Vanno al Mondiale direttamente a differenza dell’Italia, queste cose sono importanti. C’è entusiasmo nello spogliatoio, c’è un bell’ambiente: dobbiamo fare bene

Comincia ad essere il suo Toro?
Abbiamo dato una scossa come prestazioni e atteggiamento, si vede il lavoro e va bene. Ora siamo in limbo, possiamo andare giù o andare su. In queste partite da qui a Natale diranno chi siamo e che tipo di campionato andremo a fare. Dobbiamo fare più punti

Come sta Djidji?
Giocherà lui: sta bene. Zima non lo vedo come vice-Bremer, può giocare anche lì e lo ha fatto nel derby e contro la Salernitana