Udinese, Cioffi: “Quando mi hanno offerto la panchina ero scioccato”

Udinese Inter Cioffi

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Il tecnico dell’Udinese, Gabriele Cioffi, si è raccontato in un’intervista a Goal.com. L’allenatore dei friulani ha parlato del momento della squadra, della sua promozione sulla panchina bianconera, ma anche di giocatori come Beto e Deulofeu. Di seguito le sue parole.

Udinese, le parole di Cioffi

Sul momento della squadra

“Sono felice, siamo felici, ma vogliamo ottenere sempre di più. Ciò dipenderà da quanto lavoreremo duro. Voglio vincere: sono rimaste 10 partite e vogliamo vincerne il più possibile, è ciò per cui veniamo pagati. A volte perdi perché il tuo avversario è più forte o perché lo dice il destino, ma l’obiettivo è vincere quante più gare possibile”.

L’offerta per allenare la prima squadra

“All’inizio mi sono sentito un po’ in imbarazzo, perché ho ricevuto una telefonata e il direttore sportivo mi ha chiesto di andare in sede. Durante il tragitto verso lo stadio, ho chiamato mia moglie e le ho detto: ‘Senti, ci hanno licenziato. Quindi mi hanno chiesto di raggiungere una sorta di accordo fino alla fine della stagione per qualche altro incarico. E accetterò, perché non voglio stare in giro per casa ad aspettare colazione e pranzo!’. E lei ha detto: ‘Hai ragione, vai a vedere cosa dicono. E tienimi aggiornata’.

Quando apro la porta, trovo il presidente e il direttore sportivo: mi hanno offerto la panchina. Ero scioccato. Ho pensato: ‘Com’è possibile? Non avevo mai parlato con nessuno’. Non ne avevo mai parlato con i giocatori né col direttore sportivo, solo con il presidente, che mi diceva al massimo ‘Buongiorno’. Avevo parlato due volte col ds, ma erano solo chiacchiere informali. ‘Ehi come stai? Ci vediamo alla partita’, questo è tutto. Con i giocatori avevo un normale rapporto di vice allenatore, né più né meno.

Quando mi hanno offerto l’incarico ho chiesto perché e mi hanno detto: ‘Perché hai guidato la squadra in una partita contro la Lazio la scorsa stagione e hai vinto, quindi vogliamo darti questa possibilità. Ci piace il tuo modo di lavorare. Sei appassionato e pensiamo che la squadra abbia bisogno di uno come te. Subito dopo, la prima persona con cui ho parlato è stata ovviamente Gotti e gli ho spiegato perché avrei accettato l’offerta. Luca è un gentiluomo e ha capito la situazione. Poi sono tornato in ufficio e ho firmato il contratto. Per me è stata una grande sorpresa. Un qualcosa piovuto dal cielo”.

Il segreto del progetto dell’Udinese secondo Cioffi

“Gran parte del successo è dovuto allo scouting. Questa è la chiave per sopravvivere, essere innovativi e pensare fuori dagli schemi. L’altra chiave è credere che il nostro sogno possa diventare realtà. Con un solo ingrediente: il duro lavoro. Non solo da parte del dirigente o del direttore sportivo, ma di tutto il club. Tutti devono remare nella stessa direzione”.

Su Beto

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(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

“Ha il potenziale per essere un top player perché vuole esserlo. Desidera migliorare e lavorare sodo. Abbiamo appena avuto un incontro e parlato a lungo su cose che può fare meglio. È stato un confronto costruttivo tra allenatore e giocatore. Io e Beto sappiamo entrambi quanto potenziale abbia e voglio ottenere il meglio da lui. Abbiamo passato 45 minuti a parlare di cosa può migliorare”.

Su Deulofeu

“Mi piace molto lavorare con lui perché è facile farlo con calciatori così: sanno cosa vogliono e come ottenerlo, proprio come Gerard. In campo non può fare quello che vuole, ma può farlo nel ruolo che gli assegno. Sta andando molto bene. Quando gli chiedi di andare in campo alle 15 lui lo fa 10 minuti prima, lo trovi già lì. Questo atteggiamento è fantastico e facilita il mio lavoro”.