Un Manchester United bifronte: eroico in trasferta, tabù Old Trafford

Solskjaer Manchester United

(JBAutissier/Panoramic)

Che il Manchester United di Ole Gunnar Solskjaer sarebbe stata una squadra dall’andamento ondivago lo si poteva intuire fin dai primissimi mesi di insediamento del tecnico norvegese.

Arrivato all’Old Trafford nel dicembre del 2018 con i bookmakers contro di lui, l’ex attaccante aveva subito raccolto un filone di undici risultati utili consecutivi di cui dieci vittorie. L’annata era però terminata con un ruolino tutt’altro che invidiabile, dato da due vittorie, due pareggi e ben otto sconfitte nelle dodici gare del finale di stagione.

Le competizioni da poco iniziate sembrano ribadire a maggior voce quello che è un trend da ottovolante. I risultato donano l’immagine di uno United totalmente differente fra casa e trasferta.

Le due partite disputate all’Old Trafford in questo avvio di stagione sono terminate in altrettante debacle in favore di Crystal Palace e Tottenham. Quest’ultima è stata a dir poco un duro colpo per i Red Devils, annichiliti 1-6 da quel José Mourinho che aveva preceduto Ole “at the wheel”.

Lontano da Manchester però lo United pare aver trovato la quadra. Col successo di ieri sera ai danni del PSG, i ragazzi di Solskjaer hanno trovato il decimo successo di fila in trasferta. Un record nella storia del club, che fa capire come questi Red Devils abbiano sicuramente dalla loro notevole talento.

Non può bastare solo questo però per divenire temibile da tutti in Premier e in Champions. Ciò che manca è una stabilità mentale che il tecnico norvegese dovrà donare in fretta alla propria squadra per non ritrovarsi nell’ennesimo anno lontano dai trofei che contano.