L’urlo di Mou tra realtà e paranoia: cosa non VAR nel calcio moderno

Mourinho Roma

Mourinho contro le radio romane (Getty Images)

Vizio Capitale. Di questo ha parlato Mourinho dopo Roma-Genoa e un altro gol annullato (a Zaniolo) che, secondo lo Special One, non torna: “Questo non è calcio”, dice. E lo sottolinea a chiare lettere, perchè sono le stesse cose che rimarca da qualche mese. Gli errori relativi alla condotta arbitrale restano oggetto di discussione, calcoli alla mano non solo la Roma avrebbe qualche punto in più in classifica al netto degli errori arbitrali.

Significa che il problema c’è: è di tipo strutturale e pratico, perchè la tecnologia in campo avrebbe dovuto agevolare il rispetto del regolamento e spegnere le polemiche, invece il VAR non fa altro che alimentarle. Il campanello d’allarme arriva anche da alcuni esponenti del giornalismo radiotelevisivo: qualche tempo fa Riccardo Trevisani, dopo Venezia-Roma, ha sottolineato “Gli arbitri chiarissero la loro posizione: non è possibile che la settimana prima un’azione viene considerata regolare e la settimana dopo la medesima dinamica di gioco diventa fallosa”.

Mourinho attacca gli arbitri: manie di persecuzione o presa di coscienza?

Mourinho VAR
Il tecnico portoghese e Zaniolo durante Roma-Genoa (Getty Images)

Di questa dicotomia non si è accorto solo lo Special One e qualche giornalista: Pioli, allenatore del Milan, in occasione del gol annullato a Kessiè nella gara contro il Napoli di fine Dicembre, parla di “confusione arbitrale”. Replica anche Inzaghi – allenatore dell’Inter dopo qualche settimana nel corso della gara contro l’Empoli. Il metro degli arbitri non torna (quasi) a nessuno.

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Chi più, chi meno si lamenta di una condotta arbitrale migliorabile. La differenza, però, è che quando Mourinho prova a sollevare il polverone – rispetto a un regolamento da rivedere – viene bollato come “provinciale” citando Cruciani da TikiTaka o “finito” secondo Di Canio che non lo riterrebbe all’altezza di allenare oggi e per questo si rifugierebbe dietro i torti arbitrali subiti.

Chiacchiere da VAR: come ripartire

Ora il dissenso, però, comincia ad essere diffuso: dopo il provincialismo – vero o presunto dello Special One – comincia a farsi strada l’ipotesi della paranoia. Ma prendere in esame un regolamento e chiarire una volta per tutte il metro di giudizio non è contemplato nelle possibilità?

Puntare il dito è facile, esaminare un sistema e cambiarlo (eventualmente) è più complicato. Impone un’analisi. Per quanto possiamo rimandare, prima o poi, andrà fatta: un errore arbitrale è casualità, due svista, dopo il terzo inizia a diventare abitudine. Da cosa dipende? Qual è il problema? A questo qualcuno, quando saranno finite le urla, le polemiche e le manie di persecuzione, qualcuno dovrà rispondere.