Serie A

Venezia-Udinese, Zanetti: “Dopo il pareggio pensavo di vincerla”

Nel post-partita del match contro l’Udinese, l’allenatore del Venezia, Paolo Zanetti, ha parlato ai microfoni del sito ufficiale del club dopo la sconfitta per 1-2 avvenuta nella sfida giocata alle 15:00 in casa, allo Stadio Penzo.

Venezia-Udinese, le dichiarazioni post-partita di Paolo Zanetti

Sulle sconfitte nei minuti finali dei match: “Perdere cinque partite dal 93’ in poi ci fa comprendere che la nostra posizione in classifica poteva essere ben diversa. Oggi abbiamo incontrato una squadra forte di cinque gol contro il Cagliari, che però ha fatto fatica a espugnare il Penzo. Oggi ho fatto i complimenti ai miei ragazzi, non perché non si poteva fare di meglio, ma perché la squadra ha fatto di tutto. Dal punto di vista della prestazione, sono stati inattaccabili. Dal punto di vista tecnico, continuiamo a subire i nostri limiti, che ci portiamo dietro da sempre. C’è da dire che abbiamo contenuto perfettamente un giocatore come Beto, uno degli attaccanti più forti della Serie A. Mi spiace che i ragazzi non riescano a togliersi le soddisfazioni che meritano, come mi dimostrano ogni settimana in allenamento.

Sulle altre squadre che stanno lottando per la salvezza: “In questo momento, tutte le nostre dirette avversarie stanno perdendo, e questo ci regala ancora qualche chance. La posizione del Cagliari ci sorprende, ma evidenzia anche le difficoltà enormi di questo campionato, dove chi è in fondo alla classifica fa veramente fatica a vincere. Siamo ancora a tre punti dalla salvezza, ancora con una partita in meno”.

Sulle motivazioni della mancanza di tranquillità: “Ci sono delle componenti psicologiche che condizionano la nostra assenza di tranquillità per esporci. Ho fatto sostituzioni che ci hanno portato a avere quattro attaccanti puri in campo, ma la difficoltà nei duelli con una squadra fisica come l’Udinese è emersa con evidenza. Dopo il pareggio, devo ammettere, ho creduto di poter vincere questa partita e ho spinto i miei attaccanti ad essere più aggressivi. Una palla ferma ci ha condannati”.

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Published by
Andrea Tommassini