Verona, Hrustic: “Sono diverso da Barak, ecco cosa ho detto a Cioffi”

Ajdin Hrustic, nuovo centrocampista del Verona, si è presentato in conferenza stampa. Di seguito le sue dichiarazioni riprese da TMW.

Verona, le parole di Hrustic in conferenza stampa

Verona Hrustic
(Photo by Mohamed Farag/Getty Images)

Com’è natala trattativa che l’ha portata qui?
“Il Verona mi ha contattato per la prima volta a gennaio, poi c’è stato un ritorno di fiamma in estate: ho avuto un’ottima sensazione, e questa è la ragione per cui ho accettato la proposta”.

Come si descriverebbe?
“Sono un centrocampista offensivo di piede sinistro. Mi piace avere il pallone tra i piedi, sono bravo sui calci piazzati e nei rigori. Voglio dare una grande mano alla squadra”.

Sostituirà Barak, che nelle ultime due stagioni ha segnato diciotto gol. Sente questa responsabilità?
“Ogni giocatore ha le sue caratteristiche. Siamo entrambi mancini e so quanto abbia fatto bene nel Verona negli ultimi anni, ma sono sicuro che porterò altre caratteristiche”.

Ha vinto l’Europa League: perché ha scelto il Verona?
“Il successo con l’Eintracht appartiene al passato: quello che conta per me è giocare e sentirmi al centro del progetto, ed è la sensazione che ho avuto qui sin dal primo giorno”.

Com’è stato il debutto all’Olimpico? Che impressione le ha fatto il Bentegodi?
“Mi sarebbe piaciuto ottenere i tre punti, anche se sono contento di aver giocato per una ventina di minuti. Arrivavo da un piccolo infortunio, ora sto bene fisicamente. Contro la Samp i tifosi sono stati fantastici, il nostro dodicesimo uomo: un aspetto che ci aiuterà molto nel prosieguo della stagione, così com’è stato lo scorso anno all’Eintracht”.

A novembre si giocherà i Mondiali con l’Australia: come si gestisce una stagione così strana?
“Il mio primo obiettivo è essere pronto fisicamente al 100%. Voglio stare bene fisicamente e ragionare di settimana in settimana, senza guardare troppo avanti”.

Passa dalla Bundesliga alla Serie A: quali sono le differenze che ha riscontrato?
“Sono due campionati molto competitivi. In Serie A c’è un gap minore tra le squadre di vertice e quelle medio-piccole, di conseguenza la competizione è più elevata. In Germania c’è maggiore fisicità, più corsa, ma credo che il campionato italiano possa fare al caso delle mie caratteristiche”.

Può giocare anche a metà campo, o solo sulla trequarti?
“La prima cosa che ho detto a Cioffi è stata: ‘Mi metta dove preferisce, sono a disposizione’. Io però preferisco giocare sulla trequarti, come nella Nazionale australiana, ma in passato ho giocato anche come centrocampista centrale”.

Quanto è importante l’aspetto atletico nel calcio moderno? E quanto può migliorare sotto questo profilo?
“Sto lavorando duramente per tornare al meglio. Voglio sempre migliorare: il livello è sempre più alto nel calcio moderno, ed è necessario farsi trovare pronto”.

Come avete lavorato durante la settimana? Che Verona devono aspettarsi i tifosi?
“Mi sono allenato bene, non vedo l’ora che arrivi la partita. C’è una buona sensazione, abbiamo lavorato sui dettagli in settimana. Dovremo approcciare la partita con un buono spirito”.

Preferisce giocare da solo o con un compagno al suo fianco sulla trequarti?
“Non è un problema: l’importante è giocare bene e fare più punti possibili. Abbiamo una buona squadra, c’è un buon mix tra giocatori tecnici, veloci e fisici”.

Che percentuale si dà a livello fisico? Quanti minuti si sente nelle gambe?
“Vorrei dire novanta minuti. Non so se al 75% o all’80%, ma mi sento bene. Sto lavorando molto, mi sto avvicinando alla migliore condizione più velocemente di quanto credessi, e questo è un buon segno. Credo che anche Cioffi lo abbia notato, e per questo mi ha inserito nel finale contro la Lazio”.

Com’è stato il primo impatto con i nuovi compagni?
“La squadra è ottima: sono stato accolto calorosamente, specialmente da quelli che parlano inglese, ma ho apprezzato anche chi ha provato a parlare con me pur non conoscendo la lingua”.

Che impressione le ha fatto Verona?
“Non ho avuto molto tempo per girare, ho lavorato molto duramente sul campo. Ma la città mi piace, il cibo è fantastico, e questa cosa può essere pericolosa (ride, ndr)”.

Cosa le ha chiesto Cioffi?
“Niente di particolare, dà indicazioni di natura tattica alla squadra. Mi piace il fatto che ci lasci libertà di scelta: anche lui è stato un calciatore, e per questo capisce cosa può significare per un giocatore avere questa opportunità in certe zone di campo”.