Verona, Juric: “Siamo ancora al 30%, dobbiamo crescere”

Ivan Juric, allenatore del Verona, dopo la vittoria sul Crotone

(Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Giornata di vigilia in casa Hellas Verona. Domani sera, gli scaligeri, affronteranno la Juventus nella gara valida per la 24esima giornata di Serie A. A poco più di ventiquattro ore dal match contro i bianconeri, ha parlato in conferenza stampa l’allenatore dei veneti, Ivan Juric. Ecco le sue dichiarazioni:

“C’è poco da dire in vista di una partita come questa. Quando affronti squadre con i valori che ha la Juventus, per fare risultato devi giocare la partita perfetta, sperare che loro non siano al massimo ed avere anche una mano dalla buona sorte. Insomma, deve girarti tutto bene”.

“L’anno scorso siamo riusciti a batterli, la gara capita più o meno anche nello stesso periodo. Ma c’è una grande differenza con trecentosessantacinque giorni fa, noi eravamo una squadra completa dal punto di vista dell’identità. Quest’anno, invece, siamo ancora al 30%, possiamo crescere, c’è un grande lavoro da fare”.

“Dopo la partita contro il Genoa, non ero arrabbiato, ero dispiaciuto, perché c’erano stati tanti minuti di dominio, con occasioni offensive da gestire meglio. La squadra si costruisce piano piano: ci sono momenti nei quali l’allenatore influisce poco, certe cose si acquisiscono col tempo. Anche i giovani possono avere malizia, è difficile da allenare. Poi magari se a Vieira a Genova arriva la palla e la butta via non succede niente, invece abbiamo perso due punti”.

“Con i ragazzi sono chiaro: dipende tutto da loro. Siamo in un momento positivo nell’espressione del nostro calcio, ma dipende molto da loro, da quanto migliorerà chi è ancora un po’ sotto e da che contributo daranno i nuovi. Possiamo andare in tutte le direzioni, speriamo di andare in quella giusta. Ci vuole anche un po’ di fortuna, che contribuisce a darti fiducia”.

“Lasagna per quanto mi riguarda è un calciatore top. Forse sono io che vedo il calcio in un modo diverso. Quando vedo un giocatore così sono felice: come si è creato le occasioni, i movimenti che ci hanno permesso di ripartire. Quando uno fa così non mi soffermo sull’errore. Dall’inizio abbiamo preso questa strada, sapendo chi siamo: tolleriamo gli errori, non gli atteggiamenti sbagliati. I nostri non sono top player, quando fanno errori non è un problema, è un problema quando sbagliano l’atteggiamento”.