Verona, Montipò: “Nella gavetta devi accettare tutti gli schiaffi”

intervista Montipò

(Photo by Getty Images)

Lorenzo Montipò, il portiere dell’Hellas Verona con i suoi 26 anni in un’intervista concessa ai taccuini di Tuttomercatoweb.com ha svelato qualcosa della sua gavetta, dell’idea che ha sulla scuola portieri italiana e anche qualcosa sul suo futuro.

L’intervista di Montipò, il portiere dell’Hellas

intervista Montipò
(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Ecco in dettaglio alcuni punti dell’intervista di Montipò concessa a TMW:

La gavetta. Quante volte non ha trovato spazio.
“Una sola volta. L’estate dove sono tornato dal prestito dal Novara al Siena in C. Ho fatto un campionato da titolare, intero, a 19 anni, e il Novara non mi ha confermato la fiducia che mi aspettavo. Il prestito al Carpi per 6 mesi è stata tra le scelte più sbagliate che potessi fare, dovevo restare a Novara e infatti l’anno dopo mi ha messo titolare”.

Come affrontare quei momenti.
“Italiani o stranieri, qualcuno ti passa sempre davanti e devi accettarlo. Ci sono milioni di persone che voglion fare i calciatori, magari meno i portieri… Però devi accettare tutti gli schiaffi che prendi e devi andare oltre. Altrimenti smetti di giocare a vent’anni. La forza interiore deve farti andare avanti, come tutti dovrebbero fare”.

Scuola portieri italiana, sembra che in ogni grande di Serie A ci sia uno straniero.
“Donnarumma ha scelto l’estero e può significar tanto ma la scuola italiana resta valida. Non voglio ricordare Buffon e Donnarumma ma abbiamo ottimi portieri come Cragno, Gollini, Sirigu che è meno giovane di noi, poi lo stesso Meret. La scuola italiana è valida, poi sono cresciute le scuole estere che hanno concetti diversi da noi come nell’uno contro uno. In Germania, per esempio, è visto in modo diverso ma c’è un grande confronto”.

intervista Montipò
(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

L’Hellas-Verona di Montipò.
“Ambientarsi è stato fin troppo facile. Ho una casa bellissima che condivido con la mia compagna e col cane, è una città magnifica a misura d’uomo e che offre tutto. Mi piacciono i veronesi, sono simpatici e alla mano. E poi c’è empatia coi tifosi: abbiamo una grandissima curva, ci sostiene e ci spinge fino all’ultimo minuto in campo. Il calcio qui vale tanto e ci aiuta tanto”.

Il futuro a Verona.
“È scattata la clausola per il contratto col Verona, ho quattro anni qui. Sono molto felice, punto a restare qui il più possibile visto che c’è grande empatia con squadra e tifosi”.