Verona, Montipò: “Qui posso restare ad alto livello per anni”

Verona Montipò

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Lorenzo Montipò ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport nella quale ha fatto il punto sul percorso di crescita che lo ha portato fino a vestire la maglia dell’Hellas Verona in Serie A.

Il mio esordio a 17 anni e 2 mesi in un Novara-Lanciano di Serie B lo ricordo come se fosse ieri. Ho saputo di dover scendere in campo solo durante il riscaldamento. Ogni tanto vado a rivedere la parata che ho fatto in quella gara sul palo destro, mi dà una carica pazzesca. Ho avuto solo qualche minuto di panico e poi basta“.

L’estremo difensore racconta la reazione dei genitori subito dopo l’esordio sopracitato.

Non avevo ancora capito in che mondo sarei andato a finire. Il direttore sportivo voleva a tutti i costi farmi firmare un contratto, ma i miei genitori imposero prima lo studio e volevano che arrivassi a 18 anni. All’epoca non avevo nemmeno un procuratore, poi presi Fontana che mi rappresenta tutt’ora“.

Montipò è arrivato in Serie A più tardi rispetto alla media precoce dei tempi attuali, ma non dimentica le esperienze passate nelle serie inferiori.

Sono orgoglioso di aver fatto la gavetta in Serie B e C. Anche quando ho disputato l’Europeo con l’Under 21 ero l’unico militante in Serie B assieme a Tonali. Di Biagio è stato fondamentale nel mio percorso e lo ringrazierò sempre“.

Verona, Montipò: “Giroud è l’attaccante che mi ha impressionato di più”

Il portiere del club scaligero parla dell’accoglienza ricevuta dall’Hellas e dai suoi tifosi.

A Verona sono stato accolto bene da tutti. Sono arrivato che ero ancora infortunato, ma ho ricevuto sempre tanta fiducia dal gruppo. I tifosi mi hanno anche dedicato un coro nella trasferta di Venezia, quando la squadra era sotto 3-0. Marco Silvestri è un grande numero uno, ma sono arrivato qui con le idee chiare: salvare il Verona e puntare sempre più in alto. L’Hellas è un ottimo trampolino di lancio, ma potrei restare qui per anni. Conquistare la Nazionale dopo l’Under è un sogno che coltivo da tempo. Questo può essere il posto giusto per arrivarci“.

Montipò prosegue con l’analisi dell’attaccante che lo ha impressionato di più in Serie A e fa il nome di un compagno sul quale nutre particolari speranze in vista del futuro.

Giroud contro di noi ha fatto un gol favoloso. Lui è davvero un grande attaccante e sta dimostrando tutto il suo valore. Faccio i complimenti al Milan perché non molti avrebbero puntato su di lui. Ha sfatato il tabù della maglia numero 9 rossonera. Se devo scegliere un mio compagno che spicca in termini di qualità e in rapporto all’età dico Ivan Ilic. Mi impressiona la sua personalità visto che parliamo di un classe 2001. Sembra stia in Serie A da sempre. Tudor ci ha dato una svolta sul lato mentale. Ci spinge ad andare oltre i nostri limiti ed è un martello. Andiamo a duemila per tutti i 90′ e proviamo ad emergere sul piano fisico“.