Vicario: “Tottenham? Avrei firmato col sangue. Gioco nel campionato più bello al mondo”

Vicario, l'interista esclusiva a La Gazzetta dello Sport

Vicario, l'interista esclusiva a La Gazzetta dello Sport (Getty Images) - calcioinpillole.com

Guglielmo Vicario sta facendo la differenza in Premier League. Intervistato a La Gazzetta dello Sport, ha parlato del suo momento magico 

Gugliemo Vicario, dall’Empoli al Tottenham in estate, un’occasione che ha colto in pieno. Dopo le prime nove giornate di Premier League, il portiere italiano è già un eroe a Londra. E’ arrivato da perfetto sconosciuto, con i tifosi Spurs a chiedersi perché il Tottenham avesse scelto proprio lui, pescato da una medio-bassa italiana. Sono bastate le prime apparizione per darsi una risposta, per capire che la Premier è perfetta per l’estremo difensore 27enne. Sono i numeri a parlare per Vicario. E’ il portiere con più clean sheet in questo avvio: 4 su 9 gare giocate. Inoltre, è quello con la maggiore percentuale di parate (84,2%). Alisson, l’ex Roma, è sotto di lui, secondo, con il 76,2% di parate. Guglielmo sta dunque vivendo un periodo magico, considerando anche che il suo Tottenham capeggia al momento la classifica di Premier League. A suo dire, Vicario sta vivendo il suo sogno, l’occasione più grande della carriera. Lo ha detto nell’intervista uscita oggi a La Gazzetta dello Sport, insieme ad altri temi cruciali.

Vicario: “Ogni mattina mi ripeto che…”

Crescita in Premier League: “Questo era quello che volevo e non ho voluto ascoltare altro. Appena ho saputo che c’era l’opportunità di venire qui avrei firmato col sangue, sarei venuto anche a piedi dall’Italia. Sono contentissimo di giocare nel campionato più bello al mondo. Me lo ripeto ogni giorno, appena suona la sveglia mattina: ‘Corri al campo perché c’è da giocare nel campionato più bello del mondo'”.

Momento magico: “Sono contento di come sta andando, lo siamo tutti come squadra. Contro il Fulham si poteva fare un po’ meglio nonostante la vittoria, soprattutto nella gestione di alcune situazioni. Ma abbiamo goduto della vittoria e ci siamo concentrati sulla partita successiva. Il segreto penso stia sempre nel lavoro, nel farlo al 100% delle nostre possibilità”.

Scelta Tottenham: “Sono arrivato con grande voglia e non ponendomi alcun limite. Sono entrato in una mentalità differente, sia per me che per la squadra: è quella che ha portato quest’anno mister Postecoglou, una che ci vede tutti partecipi e coinvolti con un grande spirito di squadra. È quello che dobbiamo mettere in campo giorno dopo giorno: penso che per il momento i frutti del lavoro si stiano vedendo, ma valuteremo più avanti. Bisogna continuare a spingere forte, perché adesso il ferro è caldo e va battuto”.

Miglior portiere sin qui: “Penso che in questo momento la cosa più importante sia continuare a lavorare sodo, come abbiamo fatto fin da quando ci siamo trovati per iniziare questa stagione. L’obiettivo è continuare a sporcarsi le mani duramente, senza porsi limiti”.

Vicario su Udogie, l’allenatore e la Premier League

Sul compagno e connazionale Udogie: Penso che questo sia il suo campionato, il suo habitat. L’aveva già dimostrato in Italia, ma qui le sue doti di atletismo e di lettura di certe situazioni lo mettono ancora più a suo agio. È un giocatore box-to-box, ha grande facilità di corsa ed è un gran bravo ragazzo che ha voglia di fare e di impegnarsi. Io cerco di coccolarlo un po’, essendo più grande di lui: abbiamo un gran bel rapporto e sono contento che stia andando così”.

Primi in classifica: “Sono solo numeri, è ancora lunga. Pensiamo a prepararci bene per la partita col Crystal: dopo il derby col Fulham, servono la giusta attitudine e mentalità per preparare la partita”.

Postecoglou: “È un grandissimo comunicatore. Una persona molto credibile nei fatti e nelle parole, nel modo che ha di preparare le partite sul campo e anche a livello mentale. Penso sia un grande leader, il nostro primo leader. A lui va il merito di aver creato questa atmosfera, che però va alimentata ogni giorno col duro lavoro. Proprio come ci chiede lui”.

Premier League e Serie A a confronto: “Qui c’è un ritmo molto, molto alto. Magari è un calcio meno tattico, però ci sono continui ribaltamenti di fronte. Si va a pressare alto, a volte devi fare delle corse di 50 metri che in Italia compensi con letture tattiche differenti. Qui invece tutti i giocatori hanno una grandissima facilità di corsa. Poi vai a creare un calcio più offensivo, più spettacolare e più bello da vedere. Penso che sia una visione un po’ più aperta di quello che è il calcio, senza rinnegare però tutto ciò che di buono e di bello che facciamo vedere in Italia. E questo grande atletismo viene esaltato da questo campionato”.