Vicenda Lazio-tamponi: il club patteggia le sanzioni di maggio-giugno

La Procura della FIGC ha rilevato delle violazioni, in merito alle tempistiche collegate alle procedure dei tamponi sui calciatori della Lazio, nel periodo tra maggio e giugno. Si parla, dunque, del momento in cui si è andati verso la ripresa dei campionati, dopo il primo lockdown, quando la Lazio si è resa colpevole di aver sottoposto ai tamponi i suoi atleti, ogni 6 giorni invece che 4, come previsto dal Protocollo. Il club biancoceleste ha patteggiato delle sanzioni minime, come emerge dal comunicato 241/AA della FIGC.

  • € 1.875,00 di ammenda per il presidente Lotito
  • € 937,50 di ammenda per il responsabile sanitario Pulcini
  • € 937,50 di ammenda per il medico sociale Rodia
  • € 2.500,00 di ammenda a titolo di responsabilità diretta per la società Lazio

Si precisa che, tali sanzioni, esulano totalmente dal caos tamponi che ha investito la Lazio tra ottobre e novembre e che, verosimilmente, ha coinvolto la Procura di Avellino, nonché il laboratorio di Futura Diagnostica. La vicenda in questione sta giungendo alle fasi finali, infatti, la Procura Federale ha notificato alla Lazio la chiusura delle indagini. A tal proposito, secondo quanto riferito da TMW e confermato dai principali organi di stampa, il club biancoceleste ha 15 giorni per avvalersi di una memoria difensiva. L’alternativa sarebbe cercare un altro ‘dialogo’ con le istituzioni, di modo da scongiurare un deferimento che appare sempre più imminente. O almeno, è così che riferisce stamane La Gazzetta dello Sport, anche se la Procura deve ancora esprimersi in tal senso. Pertanto, almeno al momento, si resta nel campo delle semplici voci di corridoio, in attesa di pareri ufficiali.