Il meraviglioso messaggio della Premier, uno schiaffo all’ignoranza

Nelle ultime ore, i canali social della Premier League, hanno diffuso un emozionante video prodotto da Barclays Football, contro la discriminazione. Ogni forma di discriminazione. Nel breve video, compaiono diversi supporter dei club inglesi che, all’unisono, raccontano la loro passione per la loro squadra. Infine, lo straordinario messaggio: “Un tifoso è un tifoso, non importa di che tipo”.

Un messaggio, a tratti, emozionante. Tifosi di squadre differenti, di fedi differenti, con storie differenti. Fine. Perché non vi è alcun’altra differenza, se non i colori della squadra del cuore. Poche parole, ma significative. Un sorriso di soddisfazione, interrotto dalla consapevolezza della realtà attuale. Uno scenario che va oltre il calcio, oltre i valori dello sport. Perché mentre il mondo va avanti, l’essere umano resta indietro. Terribilmente indietro, pericolosamente indietro. Attanagliato da una società unificatrice che, oltre ad aver creato paletti visionari sul concetto di cosa sia “normale” e cosa no, ha vilmente strumentalizzato le cause ad essi dedicati. Tante parole e pochi fatti.

La Premier League, ancora una volta, cerca di fare un passo avanti, con un video che, purtroppo, non può bastare a fermare la discriminazione. Ma lo fa con semplicità, con il dono che tutti hanno, senza capirne l’importanza né la pericolosità: le parole. Lo fa dicendo: “Qualunque sia il tuo genere, sessualità o identità, il calcio è di tutti noi”. Noi. Un pronome non banale, che può fare più di quanto si pensi. L’Inghilterra cerca di dare uno schiaffo agli ignoranti, senza spettacolarizzare il tema fino a mutarlo in show. Semplicità, differentemente da banalità. Perché si possa invertire davvero l’equazione. Poche parole e tanti fatti. Per ripulire il calcio o, come affermavano i filosofi greci riferendosi al mondo: renderlo il meno degradato possibile.