Torino, Cairo desaparecido: il Filadelfia rimane un cantiere aperto

Cairo bremer

Urbano Cairo, Presidente del Torino (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Le strutture del Torino sembrano rispecchiare quello che la squadra granata rappresenta da tempo: un cantiere a cielo aperto. Abbiamo già parlato del Robaldo, centro sportivo dove dovrebbe sorgere la casa del settore giovanile granata.

La situazione non migliora se ci si sposta di qualche chilometro più a nord del capoluogo piemontese e si entra nel quadrilatero compreso tra via Zino Zini, via Tunisi, via Spano e via Filadelfia. Uno dei luoghi dove ogni angolo parla di storia granata, lì dove sorge il mitico stadio Filadelfia: tempio sacro per i tifosi del Torino e oggi casa della prima squadra per quel che riguarda gli allenamenti e delle partite per quel che riguarda le giovanili.

Storia che oltre a respirarsi è ancora ben presente: una parte degli antichi gradoni dello stadio dove i tifosi ammiravano il Grande Torino, gli Invincibili, infatti, non sono stati ristrutturati e sono lì ad alimentare la memoria granata.

A pochi metri dal Filadelfia, dovrebbe sorgere proprio il Museo del Grande Torino. L’assessore regionale Fabrizio Ricca – le cui parole sono state raccolte oggi da Tuttosport, però, lamenta la “sparizione” di Cairo dalle discussioni inerenti al completamento dei lavori nell’area:

“Noi faremo la nostra parte per questa iniziativa. In questi mesi tutte le risorse sono state veicolate a favore della Sanità regionale ma non appena si potrà… Cioè già nel 2022, se non già negli ultimi mesi di quest’anno. Nel gennaio 2020 lanciai un appello pubblico a Cairo ma non si è mai fatto vivo con noi, lo ripropongo ora: caro presidente Cairo, veniamo tutti da un anno difficile, però adesso sediamoci ad un tavolo il prima possibile per discutere del Museo e del completamento del Filadelfia”.