1 Football Club: LIVE gli interventi di Garics, Taibi e Cabrini

Il mondo di Calcio in Pillole continua ad evolversi e a cambiare. Sempre nella direzione che amiamo: quella del racconto calcistico. Cerchiamo sempre di tenervi aggiornati su quelli che sono i temi del mondo del calcio, dalle news agli approfondimenti, passando per le parole dei diretti protagonisti, per finire alla nostra presenza negli stadi per raccontarvi gli eventi live.

Per i nostri lettori, la diretta testuale di 1 Football Club, il programma condotto su 1 Station Radio da Luca Cerchione in onda in tutta la Campania ed in streaming sul web. Sul nostro sito, tutti i giorni, dalle 12.00 alle 13.00, troverete le dichiarazioni dei numerosi ed importanti ospiti del programma radiofonico. Ecco quelli di oggi:

GYORGY GARICS

E’ la mancanza di giovani talenti il problema della nazionale italiana?

“Secondo me globalmente si è abbassato molto il livello. Non nascono più i campioni di una volta, ma perché non cresce come siamo cresciuti noi. Ormai il calcio è un’industria che vuole generale profitto sui ragazzi, a discapito della qualità. Ormai ci sono troppe distrazioni, la tecnologia dà tanto ma toglie tanto ai ragazzi che non corrono sui campi sportivi appena finiscono la scuola. Socializzare, saper stare in un gruppo e stare tra i propri simili, stare con un insegnante che ti dice cosa si può fare e cosa non si può fare. Il rispetto dell’altro e saper vincere e perdere, lo sport è un ottimo modo per dare educazione ai figli. Il mondo dei social è surreale, come la vita dei calciatori quando sono in attività. E’ un mondo a parte, la vita vera viene dopo quando smetti. Alcuni sono caduti in depressione perché non sapevano più gestire la vita dopo il campo da calcio. Per me aprire una scuola calcio è una grande responsabilità. I campi sono perfetti ora, non è come prima che provavi a fare i dribbling sui campi di patate”.

Sulla sfida tra Atalanta e Napoli

“Ho avuto sia il piacere che l’onore di giocare e conoscere la mentalità di Atalanta e Napoli. I bergamaschi ha puntato da anni sul settore giovanile che negli ultimi anni ha tirato fuori dei ragazzi spettacolari anche dal proprio vivaio, sia italiani che stranieri. Li riesce poi a vendere per permettere alla società di funzionare bene e raggiungere traguardi importanti come gli ultimi anni. Per il Napoli è il contrario, non vengono dal proprio vivaio, ma prende ragazzi interessanti a buon prezzo e poi li fa crescere in un campionato competitivo nel quale lotta per i primi posti in Serie A. Poi li vende ed il suo bilancio è sempre positivo, forse nell’ultimo anno è stato negativo ma c’è stato anche il Covid. Sono società che stanno in piedi da sole, generando profitto, De Laurentiis è un ottimo imprenditore che sa stare lì davanti in classifica da anni”.

Il Bologna ce la fa a fermare il Milan?

“Tifo anche per i rossoneri, ho un buon rapporto con l’allenatore. Sarà difficile, il Napoli deve continuare sulla propria striscia, non credo che il Bologna possa dare filo da torcere al Milan”.

ANTONIO CABRINI

La crescita del calcio femminile e la disfatta dell’Italia maschile

“Sta crescendo e lo vediamo tutti, a breve sembra che possa entrare nel mondo professionistico e quindi cambierebbero tantissime cose in tutti i sensi. Il calcio giocato femminile è cresciuto, la Juventus sta facendo oltre in campionato anche in Champions League, sicuramente il futuro sarà molto positivo. Per quello maschile, indubbiamente, è stata una botta non bella. Essere esclusi per la seconda volta consecutiva ai Mondiali per una nazionale come l’Italia sicuramente non fa bene al movimento. Bisogna metterci una pietra sola, analizzare gli errori che sono stati fatti, senza dimenticare che lo scorso anno ha vinto un Europeo”.

Quali sono stati i problemi dell’Italia?

“Quando vai in Nazionale non giochi come la tua squadra di appartenenza. Ci sono delle problematiche diverse, devi capire nel breve tempo cosa vuole l’allenatore, i tipi di movimenti e cosa devi fare. Il calcio è molto imprevedibile, questa eliminazione è sicuramente scottante, ma il calcio è anche questo, fatto di vittorie, sconfitte, rigori sbagliati. Abbiamo avuto tante occasioni per tagliare il traguardo dei Mondiali, ma non le abbiamo sfruttate. Il calcio purtroppo è fatto anche di queste cose”.

Serviva più tempo per limare i movimenti offensivi e quindi serviva fermare il campionato una settimana in più?

“Sono prese di posizione sia della Federazione che della Lega che spesso non collimano l’uno con l’altra. Non puoi dire chi ha ragione e chi torto, è normale che quando le cose vanno male ti butti su una delle due cose, quando vinci le cose sono positive per tutti invece”.

C’era già questo cortocircuito di comunicazione quando tu eri in Nazionale?

“Sicuramente c’era una attenzione maggiore dei club verso la Nazionale, è innegabile. Il campionato, le varie Coppe, erano stabilite prima del campionato, poi il Covid ha fatto rinviare tante partite e non ha aiutato. Ha creato delle problematiche anche a livello di Nazionali”.

L’Atalanta ospiterà il Napoli secondo. La Juventus giocherà con l’Inter, il Bologna contro il Milan. Dopo questa giornata avremo un’indicazione più marcata per lo Scudetto?

“Sicuramente è una giornata importante per le squadre di vertice. Il derby d’Italia è una partita di cartello, però bisogna dire che ormai siamo all’ultimo chilometro del campionato, ma bisogna stare attenti e in queste giornate della stagione per evitare delle conseguenze negative. L’Atalanta ormai da tre anni è tra le migliori del campionato, entrare a far parte delle predilette della Champions è importante anche dal punto di vista economico, da adesso fino alla fine sarà un campionato tirato perché tutti cercheranno di trovare il risultato pieno e cercare di far parte delle elette in Europa”.

Ti aspettavi che Rrahmani-Koulibaly portasse il Napoli a diventare la migliore difesa del campionato?

“Koulibaly ormai è un punto fisso della difesa partenopea. Fino a qualche giornata fa hanno avuto un periodo delicato, trovando difficoltà, poi è riuscito a ripartire e quando hai una difesa di alto livello, che non permette all’avversario di metterti in difficoltà, prima o poi il gol lo fai”.

MASSIMO TAIBI