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Il mondo si accorge di Lionel Messi nel 2005, quando, diciottenne, sotto l’ala di Ronaldinho, si prende piano piano il posto da titolare nel Barcellona. Per diventarne, negli anni, l’assoluto leader tecnico, il trascinatore in termini di gol e assist, il punto di riferimento in campo. Vincendo, in pochi anni, tuto quello che si poteva vincere.

L’anno della svolta, però, è il 2009, quello del primo triplete della storia Blaugrana. Con Pep Guardiola in panchina e Lionel Messi in campo, con il Barcellona, in quella stagione vince tutto: Copa del Rey, Liga e Champions League, in finale contro il Manchester United. A Roma, l’argentino mette il sigillo sulla coppa segnando il gol del 2-0, che gli regala, con 9 reti, anche il titolo di capocannoniere della competizione.

Sì, Lionel Messi, a 22 anni, è il giocatore più forte del mondo, e in quel momento di dubbi ce ne sono davvero pochi. A contendergli il titolo, nella corsa al Pallone d’Oro, Cristiano Ronaldo, superato nella finale di Champions e arrivato a fine stagione al Real Madrid. Sarà l’inizio del dualismo più bello che il calcio abbia mai visto. E se dopo 11 anni è difficile stabilire che sia o chi sia stato il più grande, l’1 dicembre 2009 la giuria del Pallone d’Oro, ha pochi dubbi. Vince con 473 punti: il distacco sul secondo classificato, Cristiano Ronaldo (233 punti), è il più grande della storia del riconoscimento istituito nel 1956.

Sarà il primo di una lunga serie, e il secondo capitolo di un duopolio che vive ormai le sue battute finali. Messi, sin qui, è stato anche l’unico argentino a vincere il Pallone d’Oro da quando, nel 1996, è stato “aperto” ai giocatori di tutto il mondo.