(Photo credit should read STAFF/AFP via Getty Images)

Il 4 ottobre 1996, il calcio italiano saluta Silvio Piola. Il più grande cannoniere della storia del calcio italiano, si spegne a Gattinara, ad 83 anni. In carriera, ha segnato 349 reti in 635 partite con le squadre di club, e 30, in appena 34 presenze, in Nazionale. Ancora oggi, è il terzo marcatore in maglia Azzurra. Cui ha legato buona parte del proprio mito.

Nato nel 1913 in provincia di Pavia, esordisce con la Pro Vercelli nel 1930. In quegli anni, il calcio è uno straordinario strumento propagandistico, e Piola entra nel mirino delle migliori squadre di Serie A. La spunta la Lazio, che lo porta a Roma nel 1934. In maglia biancoceleste resta fino al 1943, segnandone la storia in maniera indelebile, segnando 159 reti in 243 partite.

La soddisfazione più grande, e l’unica di una carriera comunque straordinaria, arriva nel 1938, ai Mondiali di Francia. Silvio Piola mette a segno 5 reti in quattro partite, di cui due nel vittorioso atto finale di Parigi, quando l’Italia batte l’Ungheria 4-2 e bissa l’alloro mondiale del 1934. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, gioca due stagioni nella Juventus, e nel 1947 finisce al Novara. Con i piemontesi rimarrà fino alla fine della carriera: appende gli scarpini al chiodo nel 1954, senza aver mai vinto uno scudetto.